Stanno diventando insopportabili quei conduttori televisivi che si comportano da divi, sovrastano gli ospiti, anche autorevoli, interpretano, interrompono, recitano. Si, proprio così, recitano come prime donne strumentalizzando a proprio uso e consumo spazi e tempi. Soprattutto sta cominciando ad essere intollerabile la mancanza di rispetto che riservano ai loro inviati. Già, la mancanza di rispetto. Cameramen e giornalisti che stanno alle intemperie ore ad aspettare che si profili all’orizzonte il politico di turno, oppure devono inseguire un soggetto che cerca di sfuggire all’imbarazzo delle loro domande, pronti ad intervenire quando finalmente raggiungono l’obiettivo. Che succede al quel punto? Collegamento con il conduttore divo in studio che interrompe bruscamente la conversazione in atto annunciando il collegamento con l’inviato, quasi uno scoop, però prima di passare la linea cosa fa? Lascia tutti in sospeso, creando suspense, e magari manda in onda la pubblicità. Al rientro si collega con inviati ed ospite che aveva messo in attesa, pone lui la domanda, anche interrompendo bruscamente il discorso dell’inviato, come se questi fosse lì solo per stabilire un contatto e reggere un microfono. Quando lui, il conduttore divo, riprende la linea non si preoccupa nemmeno di ridare la parola a chi aveva bruscamente interrotto, ma continua con indifferenza dove lo porta l’audience. Altra cosa che sorprende è come autorevoli personaggi accettino senza colpo ferire di essere manipolati così impudentemente. Vada per i politici, che delegano volentieri ai vari conduttori e giornalisti la propaganda, ma dovrebbero perlomeno risentirsi e pretendere rispetto tutti gli altri e per gli altri, soprattutto per il lavoro degli inviati.
Giorgio Raviola