Un nuovo anno è iniziato ed è questo il periodo in cui ognuno traccia un bilancio dell’analogo periodo appena passato e si abbandona a sogni e speranze per il domani. Nel fare questo normalmente si tende a dividere le questioni sociali, quelle che riguardano tutti, da quelle strettamente personali. Noi, per quanto ovvio, ci vogliamo occupare delle prime.
In ambito internazionale non andiamo certamente bene perché ci sono in atto due importanti conflitti: in Ucraina e nel Medio Oriente. E per entrambi è piuttosto difficile immaginarne un futuro di pace, o almeno più tranquillo. Poi ci sono in atto trasformazioni importanti con diretto impatto sulla nostra quotidianità e per le quali è difficile prevedere effetti positivi.
La politica interna non va di certo meglio: governo ed opposizione invece di affrontare i problemi per quelli che sono se ne servono per contrapporsi a prescindere, senza in pratica risolvere nulla, condizionate da una ininterrotta campagna elettorale fatta di promesse da non mantenere. Questo almeno rispetto alle situazioni meno importanti, che esulano dai grossi temi dell’economia, per i quali a decidere sembrano essere ben altri poteri, e non certo a nostro favore.
Non andiamo certamente meglio a livello locale dove aspiranti politici, ambendo a poltrone più altolocate o gestendo minimi poteri locali, non riescono proprio a combinare qualche cosa di concreto per la propria gente. Ci sono cose in cui sembrano essere maestri però, e tra queste spicca la capacità di litigare, persino su di un cantante o su una festicciola locale di paese, mentre il degrado sociale ed ambientale crescono in modo esponenziale.
Da questa stringata sintesi emerge in modo evidente che il futuro prossimo non sarà di certo tra i migliori, comunque sia speriamo che almeno la sfera personale possa essere ricca di speranze e prospettive.
Auguri.
Giorgio Raviola