L’altro ieri a Cerveteri nuovo gravissimo episodio di violenza nei confronti di una donna, finita in ospedale.
Ad aprile, appena 3 mesi fa, a Ladispoli, si era verificato un altro gravissimo episodio. Questi casi dimostrano ancora una volta quanto sia diffusa sia a Ladispoli che Cerveteri una cultura maschilista che vede le donne come proprietà privata, intollerante verso ogni manifestazione di autonomia delle donne stesse, a volte colpevoli solamente di voler interrompere o di aver interrotto una relazione.
Si tratta purtroppo solo della punta dell’iceberg, sappiamo essere molte di più coloro che vivono nella paura per sé stesse e spesso per i propri figli.
Il 27 giugno è scaduto il termine per la manifestazione di interesse relativa alla gestione del centro antiviolenza che la regione, dopo le insistenze dell’ “Associazione Donne in movimento” ha deciso di autorizzare e finanziare al Comune di Cerveteri .
È assolutamente necessario e prioritario che questo Centro venga aperto al più presto, superando ogni difficoltà burocratica!
Le donne devono sapere che c’è un presidio importante che può aiutarle .
Sollecitiamo quindi il Comune di Cerveteri ad aprirlo ed a metterlo in rete con lo sportello già funzionante presso la Casa della Salute,
con i consultori familiari, con le Forze dell’ordine e con la Magistratura.
Solo realizzando una rete sociale ed istituzionale forte si può costituire un vero baluardo contro la violenza di genere.