La “puesta del sol” dev’essere assaporata nella cornice churrigueresca della Plaza Mayor di Salamanca, la piazza barocca più elegante di Spagna. L’intera città dai palazzi color ocra, monumentale e al tempo stesso sobria, s’incendia nella luce del tramonto con i bagliori degli antichi mattoni rossi e l’oro delle vetrate. La Plaza è un quadrato perfetto e sontuoso, chiuso da palazzi ad arcate. Nei tondi sono effigiati re ed eroi che osservano severi la folla che passeggia tranquillamente e ozia ai tavolini all’aperto dei locali eleganti, dove s’attende l’arrivo dell’oscurità e della frescura. Il cielo del León, la regione di Salamanca, è famoso per il suo blu che vira dal cobalto all’indaco e al violetto quando il sole lascia la Spagna per nascondersi dietro i colli portoghesi, prima di cercare refrigerio sull’oceano. Giunge la notte e sul grande quadrilatero della Plaza si stende una cappa di un blu profondo, trapunta di stelle. Gli abitanti di Salamanca escono di casa sempre più numerosi per godersi l’ora della movida, che qui significa un lungo giro nei bar de tapas, prendendo aperitivi, vino tinto e stuzzichini, prima della cena che non si consuma mai prima delle dieci ed è il pasto più abbondante e festoso, dopo la giornata torrida. Salamanca è una delle più importanti ed antiche città universitarie del mondo. Le prime “escuelas” risalgono al secolo XII, ma l’attuale grande complesso di edifici universitari è del secolo XVI, con eccezionale portale plateresco e scalone cinquecentesco. Le severe aule di studio e la biblioteca sono decorate riccamente e piene di opere d’arte. Tutta la città storica è un insieme di palazzi famosi, fra i quali spicca la Casa de las Conchas, residenza dei re cattolici, con i muri rivestiti da 365 conchiglie di pietra. Curiosamente, Salamanca ha due cattedrali, la Nueva e la Vieja, più molte chiese e conventi dotati di magnifici chiostri. A Salamanca si respirano atmosfere senesi o perugine. Come a Perugia, la stagione universitaria è scandita in due tempi: in inverno si tengono i corsi normali in tutte le facoltà, in estate le facoltà umanistiche si aprono per i corsi destinati agli stranieri, orientandoli particolarmente allo studio del castigliano, parlato qui in modo assai puro, e all’approfondimento delle tematiche letterarie spagnole. L’UNESCO, famosa per l’attenzione che riserva alle meraviglie del mondo, ha posto Salamanca sotto la sua ala protettrice nell’anno 1988, con questa motivazione:
Questa antica città universitaria a nord-ovest di Madrid fu conquistata per la prima volta dai Cartaginesi nel III secolo a.C. Divenne poi un insediamento romano prima di essere governato dai Mori fino all’XI secolo. L’università, una delle più antiche d’Europa, raggiunse il suo apice durante l’età d’oro di Salamanca. Il centro storico della città presenta importanti monumenti romanici, gotici, moreschi, rinascimentali e barocchi. La Plaza Mayor, con le sue gallerie e portici, è particolarmente impressionante.
Salamanca è un punto di partenza per numerose gite di piacere. Lungo il corso del fiume Tormes si trovano numerosi locali di ritrovo con piscine, dove gli abitanti di una regione lontana dal mare trovano refrigerio e svago. Le mete culturali sono, a loro volta, ricollegabili ai corsi d’acqua, vere e proprie oasi in un paesaggio infuocato. Ad Alba de Tormes si visita la chiesa dove si venerano le spoglie di Santa Teresa, morta qui nel 1582. Ovviamente, considerando la breve distanza di soli 90 km, viene il desiderio di recarsi ad Avila, sul Río Adaja. La splendida città castigliana si presenta cinta da magnifiche mura, intatte e dotate di 8 porte e 88 torrioni cilindrici, costruiti fra il 1090 e il 1099. A nord di Salamanca, non si deve dimenticare una tappa nella bella città medioevale di Zamora, affacciata sul Duero, ispiratrice di un celebre Romance di Gerardo Diego.
Umberto Mantaut
Gerardo Diego (1896-1986)
Romance del Duero
Río Duero, río Duero Rio Duero, rio Duero
nadie a acompañarte baja nessuno scende a farti compagnia
nadie se detiene a oír nessuno si trattiene ad ascoltare
tu eterna estrofa de agua. la tua eterna strofa di acqua.
Indiferente o cobarde Indifferente o codarda
la ciudad vuelve la espalda. la città ti volge le spalle.
No quiere ver en tu espejo Non vuol vedere nel tuo specchio
su muralla desdentada. la sua muraglia sdentata.
Tú, viejo Duero, sonríes Tu, vecchio Duero, sorridi
entre tus barbas de plata, sotto i tuoi baffi d’argento,
moliendo con tus romances mietendo con le tue romanze
las cosechas mal logradas. le messi mal riuscite.
Y entre los santos de piedra E fra i santi di pietra
y los alamos de magia e i pioppi di magia
pasas llevando en tus ondas passi, portando nelle tue onde
palabras de amor palabras. parole d’amore, parole.
Quien pudiera, como tú, Chi potrebbe, come te,
a la vez quieto y en marcha, allo stesso tempo quieto e in marcia,
cantar siempre el mismo verso, cantar sempre lo stesso verso,
pero con distinta agua. però con distinta acqua.
Río Duero, río Duero, Rio Duero, rio Duero,
nadie a estar contigo baja, nessuno scende a star con te,
ya nadie quiere atender già nessuno vuole aver cura
tu eterna estrofa olvidada, dell’eterna tua strofa dimenticata,
sino los enamorados soltanto gli innamorati
que preguntan por sus almas che s’interrogano per le loro anime
y siembran en tus espumas e seminano nelle tue spume
palabras de amor palabras. parole d’amore, parole.