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Rieccoci, e nuovo Governo, solite storie

Rieccoci qua, dopo un mesetto abbondante di vacanza riprendiamo le pubblicazioni. Nel periodo della nostra assenza in Italia si è insediato il nuovo Governo, con una maggioranza incentrata sull’accordo M5S e PD, e su questo, anche se tardivamente, vogliamo dire la nostra. Da subito polemiche a non finire, con le opposizioni che hanno gridato all’inciucio, sostenendo persino che questo è un altro Governo non votato dagli italiani. Niente di più inesatto, gli italiani hanno votato un partito, la coalizione è una logica conseguenza, ma ripercorriamo in sintesi il susseguirsi degli eventi a partire dalle ultime elezioni. L’esito elettorale designava M5S primo partito, secondo il PD ed a seguire la Lega. Una perversa legge elettorale ed un rifiuto ad ogni apertura con M5S da parte del PD hanno determinato l’accordo tra M5S e Lega, sancito da un contratto. Si costituiva così il Governo definito del cambiamento. Dopo un avvio tutto sommato soddisfacente ci sono state le elezioni europee, che hanno visto la Lega trionfare e ricevere un importante consenso. Dal quel momento Salvini, il leader di questa Lega, probabilmente inebriato dal gusto del potere, immaginandosi nel gratificante ruolo dell’uomo solo al comando, ha cominciato a scalpitare, entrare a gamba tesa su competenze non sue, fino a togliere la fiducia al Governo, con la quasi certezza che si sarebbe ricorsi alle urne. C’è anche chi sostiene che Salvini abbia scientemente causato la crisi perché non sarebbe stato in grado di comporre e presentare una finanziaria gradita agli elettori, ma questo sembra più fantapolitica. Una cosa però è vera, gli italiani non scelgono chi votare, ma subiscono, però questo vale sia per l’attuale Governo che per il precedente. Ed è proprio tutta lì la questione, lo stallo: la maggior parte degli italiani vota chi li illude di più, promettendo soldi, stabilità, instillando paure per porsi poi come salvatore. E con le europee, che tanto hanno inebriato Salvini, gli italiani hanno semplicemente dato un voto che voleva essere un segnale chiaro ad un’istituzione più tiranna che amica. Ora lo stesso Salvini, che ha determinato questa crisi, e di conseguenza è anche responsabile del ritorno in auge di soggetti del PD dei quali ne avremmo fatto volentieri a meno, vuole passare come vittima e martire. Ecco in sintesi quanto accaduto, e se anche l’accordo M5S e PD, che fino al giorno prima si giuravano eterno odio e urlavano mai insieme, non dovesse andare a buon fine, anche il successivo esito elettorale risolverebbe ben poco, ed è proprio questo che sembra far comodo ad un’Europa egemone e dominata dai capitali, un’Europa comandata da quei poteri che hanno come obiettivo principe l’eliminazione della classe intermedia per ottenere così un’esclusiva classe dominante ed un’ampia platea di lavoratori senza diritti e con tanti doveri. Ed i politici italiani che vanno per la maggiore sembrano obbedire fedelmente a questo disegno.

Giorgio Raviola

 

  

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