Cagliari si è oggi trasformata in una piccola metropoli. E’ la capitale dell’isola e della regione a statuto speciale della Sardegna, ma gli abitanti continuano a chiamarla affettuosamente “il Castello”, Su Casteddu, sostenendo che il vero cuore cittadino s’arrocca ancora nella cittadella che domina il capoluogo e il suo porto. Cagliari piace, ma non è vista come una città sarda e neppure del sud, nonostante sia situata alla stessa latitudine di Cosenza. Chiamarla Casteddu sembra improprio, poiché la parte “castellana” della capitale sarda si limita ad una piccola area arroccata all’interno della città vecchia con vista sul porto, un quartiere indubbiamente interessante storicamente, ma minoritario rispetto al notevole sviluppo urbano della città moderna. Arrivando a Cagliari, sia
dall’aeroporto, sia soprattutto dal mare, si ha l’impressione di giungere in una Torino isolana e calcinata dal sole. Lungo tutta la passeggiata sul porto una serie ordinata di palazzi ottocenteschi con i portici sembra una strada della capitale piemontese, quasi un tratto di un boulevard pensato da Haussmann. Non bisogna stupirsi pensando che la Sardegna e il Piemonte hanno formato insieme un regno che ha avuto una parte decisiva nella storia d’Italia. Come sempre in Italia i monumenti principali con all’interno opere d’arte sono rappresentati dalle chiese. A Cagliari, oltre la Cattedrale nel quartiere Castello si possono ammirare le chiese di San Agostino, rinascimentale, nel quartiere Marina, la barocca chiesa di San Michele nel bordo Stampace, il complesso gotico-aragonese di San Domenico nel quartiere Villanova. Cagliari ospita un museo archeologico unico nel suo genere ed essenziale per cercare di capire qualcosa della misteriosa civiltà nuragica che affonda le sue radici nella preistoria sarda. Il porto grandioso fa di questa bella città un emporio commerciale molto importante, ma a Cagliari si viene anche perché ha i suoi aspetti balneari a poca distanza dal centro. Il lido del Poetto è assai famoso e meta domenicale dei cagliaritani, ma i ricchi si spingono più a est lungo la tortuosa litoranea panoramica fino alle splendide ville di Villasimius.
INFORMAZIONI
Cagliari è la principale città della Sardegna, con un’area metropolitana di circa mezzo milione di abitanti. Il capoluogo isolano ha un’anima divisa tra storia millenaria, cultura, natura, turismo balneare e vita notturna, un sapiente mix che affascina il visitatore, intrigato dai panorami di Castello, da bastioni e vestigia romane, dal mare di Sardegna, dal dinamismo di una città sorprendentemente viva.
Territorio
Cagliari è un ecosistema perfetto. Città sospesa tra cielo, terra e acque. L’acqua a Cagliari non è soltanto il mare. A pochi passi dalla lunga spiaggia si adagiano lagune e oasi naturalistiche uniche in Europa. Nelle vecchie Saline, che al tramonto si colorano di sfumature rosso-porpora, gli eleganti fenicotteri rosa hanno trovato un habitat ideale. La città è incorniciata ad est dallo stagno di Molentargius, parco naturalistico e habitat perfetto per numerose specie vegetali e animali. A ovest invece lo stagno di Santa Gilla, magico luogo dei primi insediamenti cartaginesi.
Costruita su sette colli che identificano altrettanti quartieri cittadini (Castello, Tuvumannu, Tuvixeddu, Monte Claro, Monte Urpinu, Bonaria, San Michele), aveva il suo nucleo originario nel quartiere Castello, zona dalla quale era possibile sovrastare l’area circostante.
Il polmone verde della città è il tranquillo Orto Botanico che all’ombra dei sui ficus secolari, custodisce antiche cisterne romane e ospita rarissimi esemplari della flora Mediterranea e tropicale. Splendidi panorami possono essere goduti dalla sommità dei colli cittadini: dai Giardini Pubblici e dal Terrapieno, Monte Urpinu, Colle di San Michele e parco di Monte Claro.
Storia
Cagliari custodisce gelosamente la storia e la memoria delle antiche civiltà che qui si sono succedute. Nel corso dei secoli i popoli che l’hanno abitata sono stati così numerosi e diversi da infonderle un carattere aperto e accogliente verso il visitatore. Tra le sue strade il ricordo delle diverse civiltà: Punica nei resti della Necropoli di Tuvixeddu, la Karales Romana come testimoniato dal grandioso Anfiteatro, Bizantina con la Basilica di San Saturnino, Pisana con le alte Torri, Spagnola con i maestosi bastioni, fino ad arrivare alla Piemontese con il meraviglioso Palazzo Regio. Impronte e tracce millenarie si riscoprono tra le strette vie un tempo percorse solo da carri e carrozze. Bastano pochi passi e, tra antichi e nuovi palazzi, d’un tratto si scopre l’emozione di monumenti affascinanti che raccontano la storia della città.
Osservando Cagliari dal mare, rimane tuttavia la suggestione di entrare all’interno di una città scenografica, facile da vedere per l’immediatezza dei panorami, e molteplice nel continuo variare dei punti di vista. Il sapore africano delle palme e del giallo calcareo viene stemperato da un architettura marcatamente occidentale, proprio il connubio di caratteri così distanti, rende la città unica nella sua molteplicità.
Specialità gastronomiche
Il pane è sicuramente una specialità locale, prodotto in svariati modi: su cifraxu è il più classico, semplicemente una pagnotta di farina impastata; su pani carasau, è una sfoglia sottile, rotonda e friabile fatta con farina, semola, olio e sale; su coccoi, con pasta di semola.
Gli antipasti di terra sono salsicce, prosciutto di cinghiale, vitello ed agnello.
Di mare prevedono le cozze alla marinara; la bottarga, uova di tonno pressate; la burrida, gattuccio di mare.
Tra i primi il più tipico si chiama i malloreddus, gnocchetti di zafferano e semola cucinati con condimento di formaggio e pomodoro; la panadas, pasta ripiena con verdure e carne o anguilla; sa fregule, semola impastata e consumata con il brodo di pesce.
I secondi piatti di carne hanno come ingredienti principali il porchetto, capretto ed agnello cucinati in diversi modi, ma soprattutto allo spiedo.
Il mare è ricco di branzini (spigole), orate, mormore, seppie, gamberi, anguille e triglie, tutti per lo più cucinati alla brace.
Considerata la grande vocazione pastorizia del popolo sardo i formaggi occupano uno spazio importante nella cucina tipica locale.
Per finire non può mancare il dolce, diversi a base di formaggio, come le frittelle ripiene chiamate sebados, oppure le padulas, mentre le mandorle sono l’ingrediente base per gli amaretti ed altri dolci croccanti.
Molto conosciuti ed apprezzati i vini, sia bianchi che rossi, come il Cannonau, il Nuragus, il Barberam il Vermentino, la Vernaccia ed il Moscato.
A chiusura l’immancabile digestivo a base di bacche di mirto, o il noto su fil’e ferru, un’acquavite il cui nome deriva dall’antica usanza contadina di sotterrare le bottiglie, ritrovandole al bisogno proprio grazie al filo di ferro che sporgeva dal terreno.
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