L’atterraggio a Fontanarossa è sempre emozionante. Quando si plana sul sentiero di avvicinamento da ovest sulla sinistra s’innalza l’imponente massiccio dell’Etna e, specie di sera e in tempi di eruzioni, lo spettacolo del cratere che emette fiumi di lava incandescente e getti di fumi rossastri è veramente unico. Invece, arrivando da est e dal mare a destra appare la splendida costa fra Acireale e il lido catanese di Plaia. In Sicilia i servizi locali di trasporto sono purtroppo rimasti con le strutture di molti decenni fa. Le ferrovie sono lente e antiquate, i servizi su gomma sembrano più moderni, ma con problemi di frequenze e puntualità. Il modo migliore per potersi spostare comodamente rimane il noleggio di un’auto. Questa volta la meta è il sud della Trinacria, un triangolo equilatero patria del barocco siciliano, come il Salento per il barocco leccese. L’uscita da Catania verso sud è agevole, l’imbocco dell’autostrada in direzione di Siracusa è molto vicino all’aeroporto di Fontanarossa. Ben presto si corre fra il mare e la Piana, famosa per le sue ricche piantagioni di agrumi. Non per nulla Lentini e Melilli sono centri agricoli noti per il commercio e l’esportazione di agrumi, che sono l’oro della Sicilia. Ben presto si raggiunge Siracusa, che da sola merita un viaggio in quest’isola ricchissima di testimonianze dell’epoca greca, ma questo itinerario ha come mete gli splendori del barocco siciliano, meglio sarebbe chiamarlo tardo barocco, poiché i principali monumenti sono stati portati a termine agli inizi del 1.700, quindi già con linee architettoniche meno ridondanti e assai più eleganti. Una buona idea può essere stabilire il “campo base” ad Avola. E’ una cittadina sul mare non distante dai centri famosi per i monumenti barocchi. Le sue peculiarità sono di natura urbanistica ed enogastronomica. Avola ricorda per storia e vicende la lontana Mendoza, capitale dei vini celebri argentini. Entrambe le città ebbero la sventura di essere rase al suolo da terrificanti terremoti (Avola nel 1693, Mendoza nel 1861). Furono ricostruite con un particolare criterio urbanistico: un sistema di grandi piazze destinate ad accogliere la popolazione in caso di sismi. Ad Avola fu data una straordinaria pianta ad esagono regolare e nella piazza centrale si ammira il duomo barocco. I buongustai conoscono il famoso Nero d’Avola, un vino prelibato, le mandorle pizzute e le olive da tavola della varietà Avola scelta. Intorno alla città si estendono ricche piantagioni di mandorli, ulivi e viti. Noto dista poco da Avola, andando verso l’interno. E’ senza dubbio il sito più interessante per ammirare il ricchissimo patrimonio monumentale della Sicilia, per quanto concerne lo stile barocco. Il famosissimo Duomo, perfettamente restaurato dopo anni di incuria e un crollo della cupola, fa a gara per splendore con molte altre stupende chiese e diversi ricchi palazzi nobiliari, con balconi spettacolari. Impressiona il fatto che nella nostra società scristianizzata se si vogliono ammirare opere d’arte architettonica, scultorea e pittorica si debba quasi solo fare riferimento ai grandiosi edifici di culto. Le chiese siciliane, più che altrove sono una testimonianza e spesso spiccano grandiose e splendide in un contesto urbano rivelatore di una secolare e dignitosa povertà. Questi aspetti sono particolarmente evidenti se ci si sposta nella vicina Modica, cittadina fantastica, arroccata su uno sperone roccioso fra le gole degli affluenti di una fiumara che attraversa la città bassa. La visita del centro storico ricco di grandi chiese e palazzi nobiliari di linee gotiche, rinascimentali e barocche, dove spicca la meravigliosa Chiesa madre di San Giorgio, sarebbe oltremodo faticosa per i dislivelli e la tortuosità delle vie. Intelligentemente, ai turisti vengono offerti i servizi di trenini turistici con guida, i quali, partendo dalla città bassa s’inerpicano sotto il sole cocente verso i belvedere panoramici, percorrono le anguste strade del centro storico e permettono di ammirare i principali monumenti. Ancora più accidentata e faticosa appare la struttura urbanistica di Ragusa, capoluogo di provincia formato in realtà dalla unione di due città differenti. Ragusa Superiore è in effetti il centro direzionale ed economico, di pianta moderna, ma con una fastosa Cattedrale di San Giovanni Battista eretta fra il 1706 e il 60 nel ricco stile dell’epoca. Tuttavia, a Ragusa si viene per visitare Ibla, arroccata sullo sperone fra i torrenti o cave di San Leonardo e San Domenico. L’antichissima Hybla Heraia bizantina, poi araba e normanna, fu arricchita in epoca barocca da splendide chiese, fra le quali domina il grandioso Duomo di San Giorgio con cupola neoclassica. Il monumento e la bella piazza antistante mettono a dura prova le forze del turista, ma il faticoso cammino in salita, lungo strade anguste e brevi scalinate vale davvero la pena.