E’ nato a Lisbona nel 1195, ma per tutti Sant’Antonio è “da Padova” e in questa città, nell’anno della beatificazione, il 1232, s’iniziò a costruire il grandioso tempio noto come la Basilica del Santo. Si trova un po’ ai margini meridionali del centro storico di Padova che occupa l’ovale “insula” fluviale del Bacchiglione. Osservandola, la Basilica del Santo dà l’impressione di un guazzabuglio di stili, dal romanico al gotico con influenze orientali, specialmente per quanto riguarda il fantasioso complesso di cupole che sembra un gran mazzo di cipolle rovesciato. L’interno è uno scrigno di tesori d’arte, ma la folla dei fedeli s’accalca nella cappella dell’Arca del Santo, una bara di marmo verde che si trova nel transetto di sinistra.
Buone basi a Padova possono essere gli hotel un po’ decaduti, ma in posizione comodissima essendo proprio ad un passo dalla stazione ferroviaria, la quale tuttavia è alquanto lontana dal centro. A poca distanza, tuttavia, si trova una delle meraviglie padovane, la Cappella degli Scrovegni, piccolo edificio gotico che racchiude al suo interno lo straordinario ciclo pittorico, diviso in tre zone, con affreschi di Giotto rappresentanti le storie di Maria e di Cristo. Il grande pittore si trasferì a Padova dopo aver completato la sua opera nella Basilica Superiore di Assisi ed altri dipinti a Roma. Le prospettive degli affreschi della Cappella degli Scrovegni sono la dimostrazione della raggiunta maturità artistica di Giotto, insuperabile rappresentante dell’arte italiana.
Come a Verona e Vicenza, il centro padovano è articolato intorno alle due piazze storiche delle Erbe e dei Signori. Il solenne Palazzo della Ragione (1218-19) s’impone con la sua splendida mole sul complesso di edifici medievali e rinascimentali che circondano le due piazze: il Palazzo Comunale cinquecentesco, la Loggia della Gran Guardia o del Consiglio, la Torre degli Anziani, il Palazzo del Capitano. Poco distanti si trovano il grandioso Duomo su disegno di Michelangelo, il Battistero con gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi e il Palazzo Vescovile. Padova, abbracciata dal fiume Bacchiglione e attraversata da canali, offre numerosi scorci pittoreschi da città acquatica che non sorprendono, data la vicinanza di Venezia e l’influenza che la Serenissima ha sempre avuto nelle sorti della città del Santo. Tuttavia Padova ha una tradizione più dotta perché ha un’antichissima fama universitaria, tanto che se i veneziani sono definiti “gran signori” i padovani sono conosciuti come “gran dottori”. La vita studentesca ed intellettuale della bellissima città ha il suo luogo di culto nel famoso Caffè Pedrocchi (1826), locale demodé ma sempre affollato. Lo chiamano il caffè senza porte perché lo si trovava nel passato aperto anche di notte, come sede di riunioni ed anche di cospirazioni.
Seguendo le antiche e porticate via Roma e Umberto I, si raggiunge una delle piazze più ariose e scenografiche d’Europa, con il nome emblematico di Prato della Valle, più di otto ettari con al centro l’isola Memmia, un’ellisse verde irta di statue (78) circondata da una canaletta ove sorgeva il teatro romano Zairo. Qui i turisti amanti di Padova trovano un’oasi nella città ormai tumultuosa come tutte le piccole capitali.
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Parcheggio Camper Piazza Rabin
Padova (PD) - Piazza Isac Rabin
N 45°23’45’’ E 11°52’37’’