Non chiamiamolo Etna parlando con un amico siciliano, per lui si tratta del monte bello o Mongibello, persino buono se si considera che la grande fertilità dei redditizi suoli etnei si deve alla ricchezza di sostanze nutritive delle ceneri vulcaniche. In un certo senso il vulcano più alto, importante e imponente d’Europa è oggetto di venerazione. Del resto le sue eruzioni spettacolari e assai frequenti trovano sfogo nella Valle del Bove, un’area desertica che può accogliere le enormi quantità di lava incandescente eruttate periodicamente. Tuttavia nel tempo non sono mancati i danni e i disagi. Alcuni villaggi costruiti imprudentemente lungo le pendici hanno subito distruzioni gravi e persino Catania, la grande e bella città ai suoi piedi e sul mare, periodicamente subisce piogge di cenere che aumentano il grigiore, anzi il colore nerastro che caratterizza molti edifici costruiti con pietra lavica. L’Etna è oggetto importantissimo di studi internazionali sul vulcanesimo. E’ di natura eruttiva, quindi assai meno pericolosa di quella dei vulcani esplosivi come il Vesuvio, imprevedibili e noti nella storia come causa di spaventose eruzioni. Salire sulle falde dell’Etna è una esperienza da non perdere. Si esce da Catania seguendo la splendida via Etnea. Le periferie estreme della grande città sembrano luoghi ameni di villeggiatura con ville e casolari assolati, con giardini lussureggianti. Agrumi, fichi d’India, buganvillee si contendono gli spazi, poi, prudentemente, più a monte nessuno ha più osato costruire e coltivare. Già uscendo dalla linda cittadina mediterranea di Nicolosi iniziano le salite e il paesaggio assume un aspetto lunare. I’Etna in tempi remoti ha spinto in basso le sue lingue di lava lungo le ripide pendici dell’enorme cono vulcanico. La roccia fusa solidifica in maniera disordinata, creando accumuli impressionanti e contorti, ma negli interstizi le piante pioniere affondano le loro radici, trovano misteriosamente acqua e nutrimento, fioriscono quasi a sfidare il mostro che dall’alto le minaccia con i suoi eterni fumi, il continuo brontolio, i frequenti tremori e il ribollire della lava in diversi crateri sempre attivi. Verso i 2000 metri di quota, oltre al freddo e a un vento persistente, si entra nell’anticamera di una fucina. Suggestionati dal paesaggio nero e sconvolto sembra di percepire odori ferrosi e solforosi, con un po’ di fantasia si possono collegare le formazioni rocciose a figure di animali, di mostri, di costruzioni surreali. La strada moderna in continua salita è stata per lunghi tratti scavata nella roccia lavica nera, infine, a quota 2000 si raggiunge il centro di accoglienza turistica, provvidenziale per rifocillarsi e documentarsi maggiormente circa il vulcano e la sua lunga storia. Una ardita funivia che quasi sorvola il paesaggio lunare raggiunge un punto molto vicino al cratere fumante, ma relativamente sicuro perché l’Etna ha le sue bocche di sfogo orientate in modo da convogliare le colate verso le vallate disabitate dell’enorme montagna. Solo qualche vulcanologo si azzarda ad avvicinarsi alle colate attive o in via di raffreddamento per studiare ed esaminare i materiali eruttati. I turisti seguendo la strada che scende a tornanti verso Zafferana Etnea possono fare tappe per ammirare i panorami magnifici di questa parte indimenticabile della Sicilia. Infine, per tornare a Catania si percorre una delle litoranee più belle del mondo, chiamata Riviera dei Ciclopi fra le località costiere di Acireale e Aci Trezza sostando più volte per godere di queste meraviglie.
Dove mangiare sull’Etna
Dipende dalla vostra organizzazione, se volete camminare molto vi consiglio di portare con voi un pranzo proteico e acqua a sufficienza. A 2500 metri (stazione di arrivo della funivia) troverete un bar fornito di bevande e rosticceria veloce.
Se invece, la vostra visita sull’Etna è qualcosa di più soft e tranquillo potrete gustare delle ottime pietanze in tutti i ristoranti e bar che si trovano a quota 1900 metri: dalla pizza, all’arancino, dalle lasagne all’arrosto misto senza spendere troppo.
Non mancheranno le occasioni di degustazione di liquori tipici nei negozietti e nei bar vicino al Rifugio Sapienza.
Sosta Camper
Parcheggio Rifugio Sapienza
GPS N 37°41’57” E 15°00’07”