La fama della cittadina moderna di Grado, rinomata stazione climatica e balneare, si deve alle proprietà psammatoterapiche delle sabbie calde del suo grande arenile, attrezzato per le sabbiature prodigiose contro le malattie reumatiche ed anche per le cure elioterapiche e talassoterapiche. Questo fortunato centro friulano si è sviluppato sull’isola più grande di un arcipelago lagunare, amatissima dai turisti del nord che la considerano l’isola “del sole” o isola d’oro. Per i suoi operosi abitanti è anche la gallina dalle uova d’oro, poiché traggono grandi vantaggi dal turismo termale. Il nuovissimo stabilimento balneare si sviluppa su circa 3 km di costa ed è gestito come una clinica di lusso con personale specializzato che consiglia e guida i pazienti durante i trattamenti. Fa impressione vedere tante persone con la sola testa fuori dalla sabbia, coperta da un cappellino bianco per proteggersi dal sole estivo. Nel solarium si pratica l’elioterapia integrale, nelle piscine d’acqua marina si attuano la talassoterapia e la fisioterapia, per gli sportivi oltre al nuoto c’è il tennis nei campi dentro lo stesso stabilimento. Alle spalle della spiaggia destinata alle cure si estende il bel Parco delle Rose, mentre a poca distanza da Grado si trovano le ombrose Pinete della Rotta. Per i devoti della Madonna è opportuna una visita in motoscafo all’isoletta di Barbana dove nel Santuario di S. Maria si venera un’immagine in legno bizantino, approdata secondo la leggenda dopo una burrasca nel lontano anno 582. A occidente di Grado un’area vastissima del Friuli costiero è occupata da lagune, quella di Grado con grandi isole sabbiose e quella di Marano fra Porto Buso e il Tagliamento, abbracciata da una lunga penisola terminante nella bella località balneare di Lignano Sabbiadoro, collegata a Grado da traghetti. Avventurarsi in barca da soli nelle lagune friulane non è consigliabile. Si tratta di un labirinto di canali fra isole deserte. Si rischia di perdere l’orientamento, incappare in brume improvvise o incagliarsi su fondali bassi circondati da fitti canneti. Con un barcaiolo locale si subiscono per un po’ le “ciacole” nel dialetto friulano che ha caratteristiche venete, ma si distingue come una vera e propria lingua a parte. E’ comunque interessante ascoltare spiegazioni sull’ambiente delle lagune, aneddoti riguardanti la caccia e la pesca, i naufragi e le paurose leggende su vicende vissute da avventurieri, eventi bellici e fenomeni climatici tipici dei luoghi, come le nebbie impenetrabili e le acque alte quando il mare è in burrasca ed i fiumi sono in piena. Quando l’uomo tace e stanco smette di vogare s’avverte la voce del silenzio. Noi cittadini non ci rendiamo conto di vivere sempre con fastidiosi rumori di sottofondo. Le metropoli pulsano notte e giorno, in casa teniamo radio accese fino tarda ora e anche nelle ore del riposo ai rumori del traffico esterno s’aggiungono il brusio del frigorifero e il ticchettio della sveglia. Il silenzio lagunare sgomenta, perché invita alla meditazione, foriera di una strana forma di riposante tristezza. Nelle lagune friulane i colori si spengono. L’azzurro pallido del cielo si confonde con il colore perlaceo delle acque immobili, alghe e canne di un verde tenero vegetano sulla grigia distesa delle piatte isole sabbiose, il sole appare giallino sopra lo strato leggero dei vapori che esalano dagli stagni, albe e tramonti sono ugualmente esangui e si prolungano come spesso accade nei travagli della nascita e nelle agonie. Il giorno qui è scolorito come la vita di certi piccolo borghesi, ma ad un tratto la laguna si anima. Fra le canne spunta il capino brillante, piumato di verde e blu di una mamma anatra. Osserva sospettosa la barca immobile, poi emette il suo qua qua, si lancia in acqua seguita da una dozzina di anatroccoli vivaci che si nascondevano fra le canne. Giunge l’ora del rientro con la prua puntata verso l’isola d’oro.
Enogastronomia
Primi Piatti
A primeggiare è la pasta fatta in casa tagliata a strisce condita con selvaggina e sughi di arrosto, molto particolari i gnocchi di semolino e patate ripieni con susine.
Ottime e particolare le zuppe di verdure, la più tipica è la jota, con fagioli, crauti e patate.
Secondi piatti di pesce
Il più tipico è il Boreto, nato come piatto povero preparato dai pescatori è una gustosa zuppa di pesce con polenta bianca. Sempre di pesce c’è il brodetto alla gradese e le sepiolite cucinate in diversi modi: al tegame, ripiene ed in brodetto.
Secondi piatti di carne
Molto utilizzata la selvaggina: lepre, fagiano, cinghiale e capriolo, mentre il maiale fa parte di ricche grigliate. Consigliati sono lo stimo, sia di maiale che vitello ed i bolliti di carne.
Dolci
Strudel di mele, pinoli ed uvetta, strudel di noci, i krapfen e la caratteristica pinza, prodotta in particolare nel periodo pasquale.
Vini
In zona vengono prodotti il Cabernet, Merlot Tocai e Malvasia dell’Istria.
Dove mangiare
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friuliveneziagiulia/Grado/
Dove Dormire
https://www.grado.info/dove-dormire
Terme
https://www.gogoterme.com/terme-di-grado.html
Area Camper
Via Ponte de Legno 2 – Grado
GPS N 45°40’55” E 13°24’44”