La Ciociaria fa pensare alla tipica calzatura contadina chiamata “ciocia”, ma ricorda ricorda anche “a thread of water”, quel filo d’acqua salutare che sgorga dalle fonti di Fiuggi. Dagli anni ’70 i calcoli renali hanno costretto molti a vacanze periodiche per le cure idropiniche. Fiuggi è famosa. La sua acqua ha curato pontefici e uomini illustri come Michelangelo, disgregando le fastidiose “pietre” che si formano nei reni per cause personali o alimentari.
La cittadina ha un suo nucleo storico antico e molto suggestivo su un colle dei Monti Ernici, ma in basso si è sviluppato un insieme notevole di alberghi per accogliere i frequentatori delle terme. La più importante per la cura mattutina si chiama Fonte Bonifacio, con strutture moderne all’ombra di castagni secolari. Qui sgorga un’acqua radioattiva molto efficace. Per il pomeriggio i pazienti si spostano a bere un’acqua meno stimolante alla Fonte Anticolana, circondata da un bel giardino fiorito e da un fitto bosco per le passeggiate.
Per tutti dunque, turisti, villeggianti e frequentatori delle terme, Fiuggi riserva attrattive in loco, dai tavolini per conversare in vecchi caffè d’epoca al ballo liscio, dalle aste di antiquariato alla passeggiata serale ben coperti in un viale pieno di opportune panchine. La conca fiuggina è famosa per il suo clima umido e fresco anche in estate a causa della relativa altitudine e del gioco delle correnti appenniniche, ma è anche un luogo strategico per uscire ad esplorare la regione circostante, e qui sta la sorpresa: la Ciociaria, ricca di mete interessanti da visitare, tanto per le bellezze naturali quanto per l’importanza dei suoi borghi e dei suoi monumenti.
Si inizia con la mura ciclopiche di Alatri. La muraglia impressionante che circonda e sostiene tuttora l’area poligonale dell’Acropoli è rimasta intatta dopo secoli. Ci si domanda come abbiano potuto nell’antichità gli abitanti d’incerta origine dei monti Ernici ed Ausini squadrare, sollevare e collocare in sede dei macigni giganteschi, lasciando poche porte d’accesso all’area sacra. Molto più in basso, nella spaziosa valle del Sacco, s’adagia Anagni, la città dei Papi. Il suo centro storico medievale insiste sull’acropoli dell’antichissima Anagnia, città capitale del popolo degli ernici, che oggi ha una bellissima Cattedrale romanica e vari palazzi nobiliari dei Caetani, fra i quali quello del famoso papa Bonifacio VIII.
Nei pomeriggi più caldi dell’estate è piacevole salire da Fiuggi sui monti Ernici e Simbruini a oriente della città. Si raggiungono in breve gli Altipiani di Arcinazzo, luogo ameno di villeggiatura. Da qui si può seguire l’alta valle dell’Aniene con i borghi montani di Trevi nel Lazio e Filettino, oppure scendere fino a Subiaco per una passeggiata mistica agli straordinari monasteri di Santa Scolastica e San Benedetto o Sacro Speco, con le due chiese sovrapposte di natura rupestre, con pregevolissimi affreschi. Nei vari chiostri dei monasteri si respira ancora un’atmosfera rarefatta che invita alla meditazione e a pensieri santi.
La Ciociaria è ancora oggi terra prediletta da monaci ed eremiti che qui trovano luoghi mistici con monasteri costruiti in epoche storiche turbolente fra questi monti brulli, con strade impervie, forre e una macchia mediterranea fitta che isola dai rumori del mondo. L’Abbazia di Casamari gotico-cistercense, sulla strada che da Veroli raggiunge Isola del Liri, è un grande complesso monumentale molto visitato a causa della sua fama, ma la vera atmosfera di un romitaggio si respira raggiungendo fra i monti la Certosa di Trisulti, solitaria e nascosta in un bosco di querce secolari. Ormai ci vivono pochi monaci che a fatica custodiscono i tesori della chiesa, della famosa farmacia e continuano a produrre distillati nella loro liquoreria.
Durante l’inverno la piovosa Ciociaria s’ammanta di bianco e i monti Ernici e i Simbruini offrono mete per gli sport in località dotate di strutture e impianti di risalita per gli sciatori. Le stazioni invernali più famose si chiamano tutte curiosamente “campi”: Campo dell’Osso ai piedi del Monte Livata vicina a Subi
aco, Campo Staffi a monte di Filettino, Campo Catino non lontano da Fiuggi.
Seguendo quel “tread of water” che sembra partire da Fiuggi, per cercare frescura e godere di un paesaggio riposante, ecco a poca distanza il piccolo lago carsico di Canterno al centro di una riserva naturale bucolica quanto poco conosciuta. Nessuna costruzione moderna deturpa l’ambiente prevalentemente boschivo, tanto che anche le case dei contadini sono scarse e immerse nel verde. Più in basso a occidente e in area meno montuosa un’altra oasi protetta con diversi specchi d’acqua si trova a Paliano. Si tratta di un vero zoo all’aria aperta per l’avifauna locale e migratoria
A monte di Paliano, fra Olevano Romano, Serrone e Piglio si è sviluppata la viticoltura e si produce un vino famoso conosciuto come il Cesanese del Piglio. La visita delle cantine e la degustazione sono una esperienza da non perdere. La Ciociaria ha una cucina di origine contadina con certi piatti realizzati con ingredienti semplici e saporiti.
Frosinone, capoluogo di provincia e in un certo senso capitale della Ciociaria, è una città abbastanza insignificante dal punto di vista monumentale e storico. Ai piedi del vecchio centro si è sviluppata un’area industriale caotica che ha invaso la valle del fiume Sacco da Colleferro a Ceprano lungo il tracciato dell’autostrada Milano-Napoli. I capannoni e le fabbriche sono poco estetici, ma contribuiscono al relativo benessere della regione.
Prima della realizzazione della grande arteria autostradale la Ciociaria si raggiungeva seguendo le vecchie strade Casilina a valle e Prenestina a monte, rimaste com’erano, con il solo pregio di essere panoramiche. Per ferrovia si viaggia sulla vecchia linea secondaria Roma-Napoli, via Cassino, oggetto di critiche per il degrado e i disagi. L’abolizione della curiosa linea di tram azzurri che collegava Roma a Fiuggi e Alatri è stata invece una sciocchezza, poiché sarebbe oggi una curiosità turistica di antiquariato. Oggi sulle strade ciociare arrancano autobus inquinanti e poco romantici. Si narra che i “pazienti” delle terme fiuggine, viaggiando sul tram a scartamento ridotto fra continue curve e molti sobbalzi, giunti a casa riuscissero più agevolmente ad eliminare i fastidiosi calcoli renali, disgregati dalle acque miracolose.
Enogastronomia ciociara
In Ciociaria ancora oggi predominano le ricette della cultura contadina, povera ma ricca di sapori, basata sui prodotti tipici locali, conosciuti ed apprezzati per la loro bontà.
Per aprire il pasto si possono degustare i tartalicchi ciociari, frittelle a base di patate, molto diffuse nel periodo natalizio e durante le feste ma che vengono sempre più inseriti nella cucina di tutti i giorni. Molto buone ed appetitose le bruschette ciociare, fatte con pane casareccio abbrustolito e condito in un’ampia varietà di modi. Prosciutto, guanciale, pancetta, salsicce della Ciociaria, coppiette di maiale, vignarola, pecorino, caciotte e ricotta sono gli ingredienti di prelibati taglieri misti, salumi e formaggi.
Tra i primi piatti troviamo gli strozzapreti, le fettuccine con i funghi porcini, i gnocchi di patate, il timballo alla ciociara ed il particolare timballo alla Bonifacio VIII, a base di carne di manzo. La polenta fatta in diversi modi: pasticciata alla Ciociara, fritta, con le spuntature di maiale, al sugo e con le verdure. Molto cucinate, specie in inverno, zuppe e minestre.
I secondi piatti sono rappresentati da una ampia selezione di proposte a base di carne, tra quelli particolari c’è il garofolato, agnello castrato al sugo di pomodoro insaporito con erbe aromatiche, così come l’abbuoto, un salsicciotto di interiora di agnello. Molto gustose ed altrettanto tipiche sono le coppiette ciociare ed i gustosi arrosticini di pecora. Il pollo è cucinato alla ciociara, cucinato con pomodori peperoni e peperoncino, mentre un buon abbinamento ce lo danno le salsicce con i broccoletti, salsicce che costituiscono anche la base per le frittate.
I dolci tipici sono il panpepato, insieme di frutta secca legata con miele, cannella e pepe, le ciambelle al vino, gli amaretti e le crespelle ciocare con uvetta.
La coltivazione della vite in Ciociaria risale ai tempi degli Etruschi ed i vini più rappresentativi sono il Cesanese del Piglio, un rosso corposo, la Passerina del frusinate ed il Cabernet di Atina DOC.
Dove mangiare e dove dormire
http://www.comune.fiuggi.fr.it/manifestazioni/manifestazioni_action.php?ACTION=uno
Parcheggio camper
Parcheggio Piazza Caduti di Nassirya – Fiuggi
GPS N 41°47’28’’ E 13°13’23’’
Campeggio
Eurocamping 2000
Via delle Felci – Fiuggi
GPS N 41°47’05’’ E 13°13’31’’