Un segmento stradale che unisse Ascoli Piceno ad Urbino rappresenterebbe il tracciato ideale per un’arteria al servizio delle Marche centrali, ma la viabilità marchigiana ha ben diverse tradizioni. Le grandi strade di comunicazione collegano i monti al mare, da occidente ad oriente, seguendo le antiche consolari romane e le valli scavate dai corsi d’acqua principali. Tutte le strade si raccordano sulla costa con l’autostrada 14, Bologna-Taranto, la statale adriatica e la litoranea. Le tre arterie, parallele e molto vicine tra loro, unitamente alla ferrovia principale, costituiscono una pesante barriera infrastrutturale che s’interpone, spesso con danni paesaggistici, fra l’amena campagna dell’interno e le lunghe spiagge dell’Adriatico. Insomma, le Marche hanno quattro linee di grande collegamento fra nord e sud lungo la riva del mare e nessun collegamento lungo la stessa direzione al loro interno. La sorprendente città di Ascoli è raggiungibile da est partendo da San Benedetto del Tronto, mentre da occidente bisogna seguire la Valle del Tronto lungo la statale 4, in parte affiancata da una superstrada.
Una giornata ad Ascoli Piceno può essere sufficiente per comprendere che anche le Marche hanno un loro nord un po’ severo, laborioso e chiuso ed un loro meridione più solare e gaudente. Ascoli è una città medievale ricca di monumenti, ma non sembra severa e tetra. Per la sua posizione geografica ha le funzioni di “mercatone” agricolo regionale ed ospita manifestazioni festose che vanno da un famoso carnevale alla corsa storica della “Quintana” alle moderne corse automobilistiche in salita. Della picena Asculum, città ribelle conquistata dai romani nel 286 a.C. e definitivamente assoggettata nel ’89 da Gneo Pompeo Stradone, rimangono la Porta Gemina e il Ponte di Solestà che resiste da secoli alle piene del Tronto. La città medievale si stringe intorno alle due piazze storiche Arringo e Del Popolo. L’Arringo che era sede per le arringhe degli oratori e gli eventi popolari, oggi è fiancheggiato dal grande Palazzo Comunale, sede di pinacoteca e biblioteca, dal Palazzo Vescovile con il Museo diocesano, mentre di fronte si nota la facciata composita del Duomo, sorto sui resti di una basilica romana sul Foro che occupava il sito dell’attuale piazza Arringo. Piazza del Popolo ha l’aspetto del salotto buono della città, con il magnifico Palazzo dei Capitani e la gotica chiesa di San Francesco.
Gli ascolani amano la buona cucina, infatti, la città è piena di ottimi ristoranti. Chi desidera fare la conoscenza con le ascolane abbia l’accortezza di precisare che si vorrebbero contatti con le belle donne locali, altrimenti ci si ritrova servito un piatto d’olive gigantesche, snocciolate e fritte nel pregiato olio d’oliva delle colline picene. Ad Ascoli la “gola” non è mai stata considerata un peccato e le libertà di oggi hanno declassato a livello di veniale la lussuria, che non scandalizza più nessuno, sicché la città ha tutta l’aria d’essere gaudente. Scherzi a parte ci si trova in una provincia molto vivace ed attiva. La evidente ricchezza delle campagne è notevolmente aumentata dalla presenza di un diffuso sistema di piccole imprese industriali, artigianali e commerciali, che in qualche zona deturpano il paesaggio, ma sono considerate un male necessario per tenere alto il tenore di vita degli abitanti. Ascoli, dunque, come piccola capitale di un’area economicamente sviluppata, conserva i pregi della provincia dove la qualità della vita è di buon livello ed è ben lontana dai difetti delle metropoli ormai invivibili. Chi la visita riparte con un pizzico d’invidia.
Tratto dal sito del Comune di Ascoli Piceno
Sostare con il camper
Viale De Gasperi/Largo Cattaneo
N 42°51’08” E 13°34’55”