Contarle tutte sarebbe poco gentile nei confronti di una città severa e schietta. Bisogna fidarsi del costruttore che nel 1272 volle ricordare mediante una bella fontana che la conca aquilana era controllata nell’antichità da una cintura di novantanove castelli. Una targa recita in latino: Magis, Tancredus de Pentoma de Valga fecit hoc opus. L’opus subì comunque nei secoli numerosi rimaneggiamenti e restauri. La parete a scacchi bianchi e rosa che chiude l’area della bella fonte sembra che risalga al quattrocento, mentre alcuni dei 99 mascheroni tutti diversi fra loro che gettano gli zampilli sembrano di fattura barocca. L’insieme resta affascinante ed è una delle caratteristiche dell’Aquila, città storica ricca di ben altri monumenti degni di nota, tutti purtroppo vittime di vari terremoti che hanno devastato nei secoli questo prezioso centro dove si mescolano elementi medievali, barocchi e rinascimentali. In posizione dominante e con lo sfondo impressionante del Gran Sasso d’Italia la città ha il suo imponente Castello, con funzioni di poderosa fortezza difensiva, oggi sede del Museo Nazionale d’Abruzzo, ma come in tutte le città d’arte sono le chiese a caratterizzare il patrimonio artistico della capitale regionale. Sono numerose e tutte preziose, dal Duomo a San Bernardino, da Santa Margherita a Santa Maria Paganica, ma il capolavoro romanico della città, in un luogo quasi agreste fuori dalle mura, resta Santa Maria di Collemaggio con la sua magnifica facciata. Giungendo all’Aquila dal sud si ha l’impressione di un’amena località turistica di montagna, adagiata in una conca molto verde con lo sfondo imponente del massiccio del Gran Sasso d’Italia, ma poi si scoprono le importanti funzioni amministrative della capitale regionale abruzzese, che è anche un notevole centro di studi con la sua antica Università. In tempi più recenti e nel cuore del Gran Sasso, a metà di una delle gallerie autostradali più lunghe d’Europa, km 10 lungo la A24 fra Assergi e Cerchiara, sotto uno spessore di più di un km di roccia, è stato realizzato lo straordinario Laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. In simile ambiente sotterraneo sono possibili studi di Astrofisica sulle particelle come i neutrini, in assenza di radiazioni cosmiche. L’Aquila ha un clima di tipo continentale. Un detto molto conosciuto recita: “se vuoi passare le pene dell’inferno, passa l’estate a Roma e all’Aquila l’inverno”. Infatti nei mesi estivi molti romani fuggono dalla canicola opprimente della capitale per rifugiarsi nella fresca conca aquilana, mentre nella stagione fredda l’Aquila gareggia con Bolzano, Aosta e Potenza per il primato di città più fredda d’Italia. Il calore all’Aquila risiede nella cordialità dei suoi abitanti e nella ricca cucina tipica, basata su piatti e ingredienti poveri, ma oggi molto rivalutati, come i legumi, la scamorza, i salumi e le carni di agnello. Per capirci qualcosa e uscire dal ristorante barcollando bisogna provare la famosa “panarda”, una profusione di quasi trenta portate presentate in tradizionali cesti di vimini. Purtroppo anche qui la cucina contadina che richiede tempi lunghi di preparazione e cottura è soppiantata dai fast-food e dalle pizzerie, mentre a macchia d’olio nella bella conca aquilana si sviluppano periferie mediocri, complessi a schiera, centri commerciali e zone industriali. Si spera che i costruttori, che spesso sono soltanto rapaci speculatori, si ricordino di edificare con criteri antisismici, sapendo che l’Aquila è stata varie volte devastata da paurosi terremoti.
NOTIZIE UTILI
Parcheggio Camper
Via Strinella
GPS N 42°21’10” E 13°24’25”
N 42.353233 E 13.407083
Foto tratte da Wikipedia.org