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stazione

Marina di Cerveteri, guazzabuglio viario

Quanto è bella la nuova stazione ferroviaria di Marina di Cerveteri !!!!

Ovviamente è impossibile averle viste tutte, ma con certezza possiamo dire che è la stazione più bella, elegante e moderna di tutti gli scali delle sette linee FL delle quali le ferrovie dello Stato hanno dotato la capitale italiana. Siamo in un paese arretrato a causa delle mentalità e della classe dirigente incapace e mediocre, quindi non possiamo pensare che Roma si doti di un RER come Parigi, di linee di Cercaniascome Madrid o di una Stadtbahn come Berlino, tuttavia, almeno la nostra FL5 collega Termini e Civitavecchia con cadenze orarie da metropolitana regionale, un treno ogni 30 minuti in media e corse multiple nelle ore di punta.

Il bello e divertente, se non fosse grottesco, accade quando il viaggiatore scende dai treni e deve muoversi nelle varie direzioni. Il povero “Cristo” finisce in un guazzabuglio viario. Il vocabolario Zingarelli definisce il guazzabuglio come acqua mescolata a neve, che qui cade di rado, ma anche “miscuglio confuso di cose diverse”. Qui le cose diverse sono molte. Non c’è una fermata comoda per gli autobus navetta, le corsie asfaltate sono strette e con curve assurde, ci sono inutili aiuole con erbaccia secca, una bella antenna ricetrasmittente nel mezzo, auto in sosta disordinata, passaggi pedonali stretti, spartitraffico con cordoli troppo alti ed altre amenità.

Pare che un brutto giorno, uno dei tanti delle nostre passate e inette amministrazioni, qualcuno abbia dato un compasso a un bimbo capriccioso, pregandolo di calmarsi e disegnare diligentemente la planimetria del piazzale della stazione ferroviaria. Il pupo, con manina frenetica ha giocato a fare cerchietti alcuni più larghi per inutili aiuole e altri più stretti senza uno scopo preciso. Il risultato lo vedono anche i ciechi che si fanno strada col bastoncino bianco.

Arrivare alla stazione è relativamente facile per le auto, ma è proibitivo per un autobus anche mini. La navetta staziona a 300 metri dallo scalo, così se piove il tapino si bagna e se c’è il solleone suda per arrivare alla fermata, quando di solito il bus parte vuoto lasciando tutti a terra. Coordinare gli orari dei treni e dei bus pare sia una questione da affidare ad esperti del hardware. Per il riordino del disordine viario occorrerà aspettare che qualcuno della Giunta si accorga delle mostruosità, quindi decenni.

Bisognerebbe liberare tutto il piazzale della stazione dal ciarpame inventato dal fanciullo del compasso, rifare un “largo” bene asfaltato per favorire le manovre di auto e autobus, per questi ultimi prevedere la fermata sotto la pensilina della stazione e trovare loro una via di uscita, forse con senso unico alternato con semaforo sulla attuale stradetta di accesso dalla rotonda stradale, forse ampliabile con opportuni rifacimenti.

Chi è andato in stazione in auto e ha trovato posto nel parcheggio, relativamente grande, ma solo sul lato di Cerenova, deve oggi affrontare un labirinto senza filo di Arianna. Si parte su corsia angusta, si svolta a destra sbattendo nel cordolo, poi subito a destra in via Perusia, se non ci sono auto bloccanti il passaggio, comunque manovra proibitiva per un autobus di linea. Pochi metri e altra curva a sinistra, si arriva a Via P. Alfani e si nota a destra la rotonda che aiuterebbe a dirigersi subito verso Cerveteri o Campo di Mare. Invece si deve svoltare a sinistra, poi subito a destra. Le buche datate VI secolo a. C. non si possono tappare, protette come sono dall’UNESCO come reperti archeologici. Poi si svolta ancora a destra in via Oriolo in corsia stretta e sconnessa. Si arriva su via Eufronious e si gira a destra verso la agognata rotonda, rivedendo dopo circa 15 minuti di sofferenze la stazione che occhieggia alla fine di quella stradetta a senso unico.

Ora almeno lo spettacolo sembra più piacevole.

Quanto è bella la nuova stazione ferroviaria di Marina di Cerveteri !!!!

​​​​​​Umberto Mantaut

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