Possibile mai che la politica non si renda conto che gli elettori esistono e, ad esclusione di quelli che hanno interessi diretti, gli altri sono persone dotate di una propria intelligenza e ragionano senza tanti condizionamenti? Oppure, e forse è la tesi più reale, lo sanno bene però bramosia ed arroganza del potere li annebbiano al punto da farli sentire onnipotenti. Una sorta di “io sono io e voi non siete niente”.
Lo abbiamo detto più volte ma ribadire giova. Da tempo le coalizioni in corsa per rinnovare l’esecutivo di Cerveteri e Ladispoli hanno dato inizio al mercato dei voti, cercando di capire come e con chi battere gli avversari, assistiamo persino a funambolici cambi di casacca che nulla hanno a che vedere con un minimo di coerenza ed ideologia, anzi. Insomma, finora hanno parlato di potere e non di programmi, tanto quest’ultimi altro non sono che l’elenco delle cose che loro, i candidati, non sono riusciti a sistemare nei cinque anni precedenti. Mentre quel poco che avrebbero potuto fare in questo arco temporale lo hanno tenuto in serbo per il periodo preelettorale. Mai come in questi giorni sono partite sistemazioni, adeguamenti, progetti, addirittura i Sindaci uscenti magnificano l’operato di collaboratori e forze attive del territorio. E le cosiddette opposizioni evidenziano con inaspettato vigore le cose che non vanno.
Detto ciò, in estrema sintesi, una coalizione che governa tocca pur sceglierla, e qui l’imbarazzo è comprensibile perché, finite da tempo le ideologie, occorre scegliere per capacità ed onestà, indipendentemente dalla facciata politica. Più volte abbiamo detto che i cittadini un po’ di colpa ce l’hanno delegando e non seguendo direttamente e costantemente l’operato dei propri prescelti, chiamandoli addirittura ad un resoconto, però abbiamo visto che le tante liste cosiddette civiche, che nascono in periodo preelettorale, quando arrivano al potere ci prendono talmente gusto che, pur di esserci, molte di queste si adeguano presto e bene al sistema che dichiaravano di combattere.
Ora bisogna scegliere tenendo conto che gli interessi in gioco a Cerveteri e Ladispoli sembrano essere importanti e, guarda caso, i maggiori candidati a Sindaco li hanno proposti ed imposti dal potere centrale, alla faccia dell’autonomia locale. Tenere conto di questo quando si mette la fatidica croce sulla scheda non è poca cosa, visto che per i futuri cinque anni la croce la dobbiamo portare noi.
Giorgio Raviola