Gli interessi di chi amministra Ladispoli sono ben lontani dall’obiettivo volto a realizzare una cittadina meta balneare ambita per la villeggiatura.
La sua vocazione in tal senso si esaurisce con l’accontentarsi di un offrire un turismo di prossimità, proponendo molto poco, quanto basta per un turismo mordi e fuggi che poco arricchisce, in tutti i sensi, la nostra economia locale.
Senza contare che alcuni aspiranti turisti balneari sono di fatto messi in condizione di cercare spiagge inclusive ed accoglienti altrove: ci riferiamo ai portatori di handicap con difficoltà motorie.
Chiaramente escludendo loro si allontanano anche i loro familiari.
“A disposizione delle persone con difficoltà motorie ci sono le sedie job e delle passerelle” così ci ha presentato il progetto “Estate sicura” il Delegato al Demanio Marittimo PierPaolo Perretta.
Praticamente, con meno prosopopea rispetto al passato, ci vogliono far passare come una scelta appropriata le stesse ridicole passerelle amovibili già montate lo scorso anno, che, ricordiamolo, sono scivolose e poste addirittura su dei declivi, senza contare che la pendenza delle rampe per essere sicure non deve superare l’8%.
In buona sostanza la permanenza sulla spiaggia, se anche si riuscisse con aiuto a raggiungerla, per un disabile magari in carrozzina è impossibile.
Manca la possibilità di accedere ad un qualsiasi bagno, è preclusa la possibilità di farsi una doccia.
Praticamente l’inclusività per questa giunta si traduce nel solo aiuto ad usare le sedie job.
Non ci siamo proprio!!
Rendere fruibile la città, anche la spiaggia, non è solo un dovere di civiltà, ma sarebbe il doveroso rispetto della normativa sulle PEBA, che esiste da 30 anni e praticamente disattesa e dimenticata.
A Ladispoli ci sono evidentemente ben altri interessi rispetto al benessere dei suoi cittadini, anche quelli deboli, e non si cura affatto di abbattere le barriere architettoniche.
Sono lacune sempre più marchiane ed evidenti, vergognose perchè in altre realtà simili alla nostra, si è fatto in modo che anche il mare, la spiaggia siano fruibili da tutti, cittadini, villeggianti, abili e meno abili, giovani, vecchi.
Però anziché emulare i buoni esempi ci si distingue sempre in negativo.
Circolo Sinistra Italiana
Roma Litorale Nord
“Mahsa Amini”