La Biblioteca comunale Peppino Impastato è stata a lungo un fiore all’occhiello della nostra città. Luogo di studio, saperi e aggregazione, ha rappresentato un punto di incontro tra generazioni, necessario alla crescita e formazione della comunità locale. Purtroppo, negli anni dell’amministrazione Grando, abbiamo assistito a un graduale svilimento dei luoghi deputati alle attività culturali, tanto inesorabile da apparire frutto di una scelta ben ponderata.
Ed è infatti da una precisa responsabilità politica che scaturisce l’idea di collocare nella Biblioteca comunale, l’iniziativa prevista per il 19 febbraio, intitolata: “La Difesa, è sempre legittima!”. Già la frase che accompagna la caotica locandina di presentazione dell’evento, ricca di immagini di armi e strumenti per la difesa personale, restituisce il metro dell’inadeguatezza di questa scelta così fuori registro. Un evento decontestualizzato dal luogo in cui ha sede e da un qualsivoglia dibattito collettivo che ne giustifichi lo svolgimento, con tanto di logo del Comune che auspichiamo non essere un patrocinio in nome e per conto dei cittadini tutti.
Fa riflettere che, proprio uno spazio intitolato alla memoria di un giovane attivista ucciso dalla Mafia, possa essere luogo di un sedicente corso sull’autodifesa, che si promuove con frasi e immagini capaci di evocare, insieme al più bieco securitarismo, anche violenza e paura. Termini che la città non vuole fare propri e che sono lontani anni luce da ciò che rappresentano i libri, i saperi e la cultura, veri corsi di difesa dal dilagare di ignoranza e indifferenza, così come lo erano le idee e il coraggio di Peppino Impastato.
Confondere difesa e armi, giustizia e giustizialismo, significa muoversi su un terreno accidentato che non possiamo più permetterci di percorrere. Le parole hanno un senso e i luoghi un’identità da preservare.
Coalizione per Pascucci sindaco di Ladispoli