Il Sindaco Grando sta portando all’approvazione del Consiglio Comunale un nuovo Piano Particolareggiato con il quale praticamente raddoppia le previsioni dell’altro Piano adiacente già approvato nel 2021. Anzi, fa di più: ai 32 mila metri quadri già approvati ne aggiunge altri 49 mila di commerciale e residenze per un totale di 81 mila metri quadri, pari a 12 campi da calcio.
Tutto questo mentre il P.R.G. non ha ancora terminato il suo iter ed in particolare non è ancora definitivamente approvata la V.A.S. (Valutazione di ambito strategico) con tutti i suoi vincoli.
Nel 2017 l’allora candidato sindaco Grando si batteva contro la speculazione edilizia e contro i centri commerciali. Sul suo programma si leggevano frasi come: “Impedire il consumo indiscriminato del suolo e la cementifcazione selvaggia.” oppure “Non intendiamo assecondare in nessun modo l’insediamento di nuovi punti vendita di media e grande superficie”.
Oggi, cosa penserebbe quel candidato sindaco dell’attuale sindaco Grando?
Ecco alcuni estratti dai programmi elettorali passati:
“𝐑𝐢𝐭𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐋𝐚𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐢 𝐧é 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐚𝐫𝐞𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐧é 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐫𝐛𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨: 𝐥’𝐢𝐧𝐬𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐢ù 𝐢𝐧 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢, 𝐠𝐢à 𝐚𝐥 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐬𝐬𝐨, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐠𝐢à 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐨𝐥𝐭à 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐡𝐞.”
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“𝐒𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐋𝐚𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐚𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐨, 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐛𝐛𝐨𝐫𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞, 𝐛𝐞𝐧𝐬ì 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨-𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à.”
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“𝐈𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐞𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à”
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“𝐈𝐦𝐩𝐞𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐥𝐯𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚.”
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“𝐂𝐫𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐢𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐢𝐝𝐝𝐞𝐭𝐭𝐢 “𝐧𝐞𝐠𝐨𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨” 𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐟𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐬𝐬𝐮𝐭𝐨 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞. 𝐒𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞, 𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐯𝐯𝐢𝐯𝐞𝐧𝐳𝐚 è 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐢ù 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐥𝐢𝐟𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢. […] 𝐀 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐥’𝐢𝐧𝐬𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚 𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞 𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐨𝐳𝐢.”
Quando si dice predicare bene e razzolare male.
𝑪𝒊𝒓𝒄𝒐𝒍𝒐 𝑷𝒂𝒓𝒕𝒊𝒕𝒐 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒄𝒓𝒂𝒕𝒊𝒄𝒐 “𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑪𝒐𝒍𝒊𝒃𝒂𝒛𝒛𝒊”