Non è bastato Russell Crowe a nascondere i problemi”.
L’estate 2024 a Ladispoli si è conclusa, lasciando dietro di sé una scia di malcontento tra i cittadini ed i turisti. Se da un lato l’amministrazione comunale ha puntato a rilanciare la città con eventi di grande richiamo, dall’altro non ha saputo affrontare le problematiche strutturali che affliggono il tessuto urbano. Il traffico caotico, la mancanza di parcheggi, le strade sporche, l’inquinamento acustico e il degrado degli arredi urbani sono stati i protagonisti negativi di un’estate difficile.
Il caos della viabilità.
Ladispoli ha affrontato mesi di traffico insostenibile, con la viabilità locale al collasso a causa dell’aumento del flusso turistico estivo. L’assenza di strategie efficaci e di nuovi parcheggi ha reso trovare un posto auto una sfida quotidiana per residenti e turisti, alimentando il malcontento.
La città sporca e la delusione per la Tari.
Nonostante l’aumento medio del 16% della Tari, la tassa sui rifiuti, le strade di Ladispoli si sono presentate sporche e trascurate. Un contrasto stridente tra la pressione fiscale in aumento e il degrado visibile delle vie cittadine, che ha suscitato non poche critiche. I rifiuti accumulati e la mancata pulizia delle aree pubbliche hanno contribuito a un quadro igienico indegno di una città che ambisce a una vocazione turistica. I cittadini si chiedono: a cosa serve pagare di più, se i servizi non migliorano?
Arredi urbani e marciapiedi fatiscenti.
A completare il quadro del degrado urbano, ci sono gli arredi cittadini e i marciapiedi, ormai in condizioni critiche. Sporcizia e marciapiedi malridotti raccontano una città che ha perso cura di sé stessa. Il senso di abbandono pervade molti quartieri, dai più centrali ai più periferici, mettendo in luce una totale mancanza di manutenzione ordinaria. Questo tipo di incuria non solo danneggia l’immagine della città, ma compromette anche la sicurezza dei pedoni, spesso costretti a fare lo slalom tra buche e dislivelli.
Il caos acustico: musica e rumori fuori controllo.
Come se non bastasse, l’estate di Ladispoli è stata segnata da un assordante inquinamento acustico. Molti stabilimenti balneari e bar (e la stessa amministrazione comunale con gli spettacoli in piazza) hanno ignorato i limiti di decibel imposti dall’ordinanza sindacale, diffondendo musica ad alto volume. I residenti, esasperati, hanno lamentato la mancanza di rispetto per gli orari e per le normative, trovandosi spesso impossibilitati a dormire. Il problema, già noto nelle passate stagioni, non è stato affrontato con la dovuta attenzione dall’amministrazione, nonostante la nostra mozione votata all’unanimità lo scorso 23 luglio dal consiglio comunale.
Una bocciatura per l’amministrazione comunale.
L’estate ha evidenziato il fallimento dell’amministrazione di Ladispoli, che ha speso risorse in eventi costosi invece di affrontare i problemi strutturali come mobilità, decoro e pulizia. In questo contesto desolante, il Summer Fest e le altre iniziative promosse dall’amministrazione hanno avuto un sapore amaro. Gli eventi, pur di successo in termini di partecipazione, sono apparsi come l’orchestra del Titanic, che suonava mentre la nave affondava. Mentre i riflettori erano puntati sugli spettacoli, le criticità quotidiane restavano in ombra, ignorate da chi avrebbe dovuto risolverle.
Con l’autunno ormai alle porte, è tempo per l’amministrazione di riflettere sui propri errori. Ladispoli merita un futuro diverso, costruito su interventi strutturali e politiche che vadano oltre l’apparenza, per restituire ai cittadini una città vivibile e decorosa, in cui la qualità della vita e l’accoglienza turistica siano davvero all’altezza delle aspettative.