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scimmia di mons

La scimmietta di Mons

Il Beffroi, Torre del Castello dalle splendide linee barocche, svetta sui tetti d’ardesia del centro storico di Mons nella regione francofona del Belgio. L’UNESCO lo ha inserito a pieno titolo fra le meraviglie da preservare come patrimonio prezioso dell’umanità. Gli abitanti della città sono avvezzi a sentire scandire il tempo dalle 47 campane del carillon del Beffroi, ma la città di provincia non conosce fretta in un ambiente armonioso, nonostante le tendenze distruttive dell’umanità, la quale in assenza di regole trasformerebbe in un desolante deserto il proprio habitat naturale.  L’Hainaut, del quale Mons è capoluogo provinciale, fa parte del cosiddetto “Pais noir”, area mineraria nera di carbone e tragica anche per la nostra storia di popolo d’emigranti. Non lontano da Mons si trova Marcinelle, tristemente famosa per la sciagura del 1956 con tante vittime fra i lavoratori italiani della miniera. Oggi l’oro nero è d’altra natura e provenienza, sicché la Vallonia, punteggiata di strane colline formate da materiali di scavo e detriti carboniosi, si presenta come una regione verde e serena. La crisi economica seguita alla perdita d’importanza della locale materia prima s’avverte come il classico male che non vien per nuocere, nel senso che Mons non si è riempita di costruzioni moderne, grossi centri commerciali ed altre cafonerie. Al centro di Mons s’ammira la bellissima Grand’ Place chiusa da palazzotti dei secoli XV-XVIII con lo storico Hôtel de Ville del 1458. Le strade che s’irradiano dalla Grand’ Place sono state liberate dalle auto e conservano il vecchio selciato consunto che invita ad un tranquillo passeggio fra vecchie botteghe. A Mons gli abitanti mostrano di avere particolarmente a cuore il verde pubblico. I giardini sono assai ben tenuti e nelle quiete strade le sole tracce di sudiciume sono rappresentate dalle foglie che la brezza autunnale fa cadere dai platani ingialliti. Per questi aspetti, il paragone con la nostra Cerveteri non fa onore a questa ultima. Al turista che giunge per ammirare Mons, la gente del luogo con amabilità ed arguzia fa notare non solo le bellezze monumentali, ma anche alcuni curiosi dettagli. A sinistra del portale del municipio, una piccola scimmia di ferro, detta “Singe du Grand Gard”, è un portafortuna che deve essere sfiorato. Chi accarezza il capo della scimmia con la mano del cuore, ottiene salute e lunga vita. Chi usa la mano destra dopo aver palpato il portafoglio avrà denaro a volontà. Purtroppo la scimmietta dispettosa esaudisce un solo voto. Desiderando continuare a tempo indeterminato il pellegrinaggio nei luoghi protetti dall’UNESCO, ormai numerosissimi dei diversi continenti e paesi del mondo, conviene usare la mano sinistra. Meglio viaggiare a lungo in salute ed economia, piuttosto che a cinque stelle con i giorni contati.

 UMBERTO MANTAUT

 

 

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