Ha destato indignazione al nostro Ministro degli Esteri il fatto che la Grecia apra i confini agli stranieri, fuorché agli italiani. Anche Svizzera ed Austria ci stanno pensando. Ma lo stupore principale, a mio modesto avviso, lo deve destare proprio l’indignazione del giovane Di Maio. Perché una nazione dovrebbe fidarsi degli italiani quando questi sono diffidenti tra di loro? E’ infatti piuttosto squallido lo spettacolo che offrono le nostre regioni, divise, litigiose, in disaccordo continuo. Parlano di passaporti sanitari, visite, controlli, divieti e quarantene a seconda della provenienza. Litigi e battibecchi spesso dovuti più a contrapposizioni di parte che per reali ed obiettivi motivi. In tutto questo lo Stato sta a guardare, senza intervenire, senza assumere una posizione univoca, decisa, imperiosa, come la situazione che stiamo vivendo esigerebbe. Ed allora perché stupirci se oltre i patrii confini ci considerano poco seri e non si fidano sulla nostra situazione sanitaria. Capita anche per altre importanti questioni, vedi ad esempio quella economica, dove al Parlamento Europeo ci presentiamo divisi e litigiosi su tutto mentre, proprio in queste circostanze, dovremmo apparire perlomeno compatti e solvibili, cosa alla quale non crediamo nemmeno noi, figuriamoci come ci considera chi i soldi ce li deve prestare.
Giorgio Raviola