Nel lontano autunno del 1958, trovandomi in Olanda rimasi colpito dall’altissimo livello di democrazia di quel paese e dai sistemi adottati per promuovere nel popolo scelte oculate e vantaggiose per tutti. All’Aia di buon mattino poteva accadere di incontrare sulle ciclopiste i membri della famiglia reale a fare moto, scampanellando in segno di saluto ai sudditi sorridenti. Alle 8, una radio locale informava le massaie circa il da farsi per gli acquisti. “Da due settimane continua il calo del prezzo delle uova sul mercato, molti nostri produttori rischiano la crisi, esortiamo a privilegiare per un po’ la pietanze a base di uova, al fine di far ritornare i prezzi a livelli ragionevoli”.
Nella primavera dello stesso anno, a Torino, per pagarmi gli studi come studente lavoratore, collaboravo con una società di ricerche di mercato. Mi affidarono un giorno una partita di peperoni di Carmagnola, una eccellenza locale, molto apprezzata. Il prodotto era selezionato. Lo divisi in due ceste, una con un prezzo minore promozionale, l’altra con un prezzo maggiorato. Sotto le ceste un microfono ed io appostato nelle vicinanze per prendere appunti. Le massaie sole compravano il prodotto in offerta, quando erano in due o più, una diceva “quelli a buon prezzo devono essere i più vecchi, io prendo i migliori”. In breve si svuotava prima la cesta dei peperoni cari. Spostavo allora parte degli altri in quella cesta e tutto il prodotto spariva al prezzo maggiorato.
Per non apparire critico nelle scelte di genere, ricordo pure che un amico squattrinato mi chiese un prestito. Doveva conquistare una nuova ragazza, portandola in un ristorante caro, ordinando ostriche e champagne di importazione. Anche i maschi capiscono poco di leggi di mercato e bilancia dei pagamenti. Spesso siamo noi stessi i colpevoli delle crisi dei nostri imprenditori e dei prezzi esorbitanti.
Bisogna capire che i veri arbitri dei prezzi sono i consumatori. Costoro dispongono di un formidabile mezzo di pressione chiamato “domanda”. Essa si può adeguare rapidamente nelle diverse situazioni. I produttori sono responsabili della “offerta”, per adeguare la quale occorrono tempi lunghi di riconversione o semplicemente tempi tecnici, particolarmente incisivi per le produzioni agricole legate alle stagioni.
La legge di mercato “della domanda e dell’offerta” può apparire spietata, ma nei sistemi di libera concorrenza le oscillazioni dei prezzi conducono alla fine ad un prezzo equo di equilibrio. Nei monopoli il prezzo è purtroppo più alto del normale, ma anche in questi casi il consumatore può difendersi contraendo la domanda per costringere il monopolista a moderare le sue pretese. Nei terrificanti regimi totalitari il potere interviene imponendo i prezzi, ma la storia insegna che alla lunga le dittature finiscono tragicamente a causa delle miserie che determinano e delle reazioni popolari. Non occorrono rivoluzioni sanguinose, alcuni tiranni sono stati sconfitti dalla resistenza passiva delle masse.
Ora il nostro paese, già afflitto da una serie di governi catastrofici, si trova di fronte alla dittatura del “virus”. Si manifesta non solo con malati e vittime, ma anche con il massacro psicologico da parte dei mezzi di comunicazione di massa, i quali col pretesto di informare creano dubbi, ansie, sconcerto e determinano reazioni illogiche. Tra queste la corsa agli accaparramenti di generi alimentari. La forzata clausura, unita alle incertezze e a una forma di “fame” psichica, ha aumentato la domanda di alimenti, con conseguente impennata dei prezzi.
Per frutta e verdura gli aumenti sembrano particolarmente ingiustificabili. Con il blocco delle esportazioni si dovrebbero registrare eccedenze nell’offerta sul mercato locale, quindi semmai un calo dei prezzi al consumo. Invece, allibiti, notiamo il cartellino del prezzo dei pomodori da insalata, € 8/kg (ricordiamoci lire 15.490 !!!!). Una assurdità !!! Oltre tutto, si tratta ancora di produzioni di serra, pompate con prodotti chimici, poiché la produzione in pieno campo di pomodori eccellenti richiede il calore estivo.
Ecco quindi il suggerimento di affidare a radio e televisioni regionali il compito di allestire programmi di informazione di mercato al servizio del consumatore per orientarlo nelle scelte e depotenziare la speculazione, particolarmente odiosa in tempi difficili per i bilanci delle famiglie. Forse non accadrà nulla. L’Olanda è così lontana!
Umberto Mantaut