Tyrseno
Giornale on line fondato nel 1998
  • Home
  • Notizie e Approfondimenti
    • Cerveteri
    • Ladispoli
    • Approfondimenti
  • Unesco
  • Mete in Italia
  • Cultura/Sport/Eventi
  • Chi Siamo
    • Linea Editoriale
    • Redazione
    • Contatti
    • Privacy
Notizie, Informazioni, Sport e Cultura, Cerveteri e Ladispoli - Giornale on line fondato nel 1998
Clicca e dillo al Tuo Giornale
Ladispoli pini

E bravi quelli de “L’Asino e la luna”

Forse la pandemia ci voleva per far riflettere gli uomini di buona volontà. Il Paese e i paesi che costellano la bella Italia poco per volta stavano piombando uno dopo l’altro nel più squallido degrado, ovviamente iniziando dalle grandi città metropolitane. Ovunque assistiamo al diffondersi del sudiciume e alla strage di quel poco di verde pubblico che ci è rimasto. Un saggio cinese disse un giorno “chi passa tutta la vita senza mai piantare un albero ha vissuto inutilmente”. Chissà cosa direbbe oggi a quelli che si dedicano a distruggere, sempre con l’aiuto di quelle maledette seghe a motore. La favola dell’asino e della luna inizia proprio ai piedi di una quercia secolare probabilmente segata per creare un posto auto. Nei nostri territori ceriti sono avvenute vere e proprie nefandezza ai danni delle essenze di alto fusto. I colpevoli non sono sempre e solo i soliti speculatori e gli amministratori della cosa pubblica, molti danni li hanno inferti i privati che odiano gli alberi. Incredibile, ma vero, c’è gente che compra la villa e per prima cosa pavimenta l’intero giardino trasformandolo in un piazzale per parcheggio. Poi s’affaccia sulla pubblica via e inizia a tempestare il Comune di segnalazioni di pericolo per il Pinus maritima che poveretto cerca di far respirare le sue radici strozzate dalle colate di asfalto. Arrivano le squadre di guastatori, eliminano alberi e siepi, lasciano i ceppi e, nonostante le regole comunali, si ripianta pochissimo o nulla. Ladispoli e Cerveteri forse lo ignorano, ma il loro biglietto da visita per chi giunge da Roma è il viale di pini lungo la via Aurelia fra i due abitati. Era stupendo, ma da una decina d’anni è pieno di fallanze. Con tutti i soldi che si buttano per fare ciclopiste dove non si vede mai un ciclista, e dare redditi a che sta a casa a grattarsi la pancia, si potrebbero mandare robusti giovanotti e ripiantare alberi presi dai vivai e restituire bellezza al territorio etrusco. Nel nord, che crede di essere leggermente più civile almeno per certe cose, in molti comuni, specie piccoli, si è diffusa la adozione delle aiuole da parte dei privati, si sono mossi condomini, negozianti e centri commerciali. Molte rotatorie stradali sono state offerte a ditte, specie vivai, fiorai, aziende agricole, case vinicole ecc. che le prendono in carico, le abbelliscono con piante e fiori e ovviamente sponsorizzano le loro produzioni. D’altra parte non si può pretendere che i municipi sempre a corto di mezzi abbiano quattrini per curare l’estetica del territorio. E’ già tanto se limitano e sanzionano la bella abitudine di usare le aree pubbliche come discariche a cielo aperto. Lo scrivente da anni si batte in loco per la difesa delle piante viste come nostre parenti strette. Lo scrittore catalano Eduardo Punset, nel suo testo “Por qué somos como somos”, ci dice che in fondo siamo soltanto l’ultimo stadio, per ora, della evoluzione di batteri passando per milioni di anni attraverso forme di vita complesse di tipo vegetale e animale, fino al livello dei primati. Vedendo come certe persone trattano la nostra fonte di ossigeno e di vita rappresentata dalle piante, viene il sospetto che dallo stadio di scimmie ci siamo involuti, anzi bisogna chiedere scusa alle scimmie, perché massacriamo gli habitat. I volenterosi del gruppo “L’Asino e la luna” hanno a disposizione se lo credono opportuno un po’ di materiale circa la storia del verde pubblico a Marina di Cerveteri, dopo anni di insistente quanto vano tentativo di ottenere qualche miglioramento della situazione. La loro discesa in campo lascia ben sperare. Mai mollare la presa! Comunque, amici, non dimentichiamoci che l’Arcàdia dai paesaggi idilliaci l’abbiamo distrutta da tempo, mentre gli Arcàdi della favola con l’asino e la luna, insieme ai giudici stolti, gozzovigliano ancora insediati nei posti chiave delle pubbliche amministrazioni. Ci trattano da asini e delle nostre idee fanno spezzatino.

Umberto Mantaut

Print Friendly, PDF & EmailStampa articolo
  • Home

Articoli recenti

  • Ladispoli – Scritti e Manoscritti, tempo di promozioni
  • Ladispoli – Il PD sulla mensa scolastica pone fondamentali domande
  • Ladispoli – M5S in videoconferenza


© Tyrseno 2020 Powered by WordPress • Themify WordPress Themes

Ricevi News Periodiche