La seconda guerra mondiale scatenata dai tedeschi è stata una sciagura per le bellissime città della Germania rase praticamente al suolo dai bombardamenti, considerati necessari per farla capitolare. In alcuni casi, ragionando a distanza e con la mentalità odierna, si potrebbe timidamente parlare di crimini di guerra, per esempio la distruzione di Dresda, la Firenze tedesca, dove si erano rifugiati moltissimi civili pensando che sarebbe stata risparmiata con la Germania ormai allo stremo e considerando la città un gioiello di valore mondiale. I valorosi angloamericani che già alla fine del 1944 avevano ridotto un cumulo di macerie le altre città tedesche, da Monaco a Berlino, da Colonia ad Amburgo, per Dresda se la cavarono con una nota: “1945 – Massive air raids by English and American bombers destroy the city center on 13/14 february, killing around 35.000 people”. In realtà e in una sola notte venne completamente distrutta una della più belle città del mondo e le persone uccise furono più di centomila. Ovviamente i “bravi” nelle guerre sono sempre quelli che le vincono e quel crimine finì con il raccontino che ci propinano per Hiroshima e Nagasaki. Per uscire dalla polemica ed entrare in tema, la bella Colonia sul Reno era una città d’arte. Alla fine della guerra si vide che il 92% degli edifici era completamente distrutto, ma il magnifico Duomo, pur molto danneggiato, era ancora in piedi, vicino alla grande stazione ferroviaria. Prima delle incursioni devastanti, i tedeschi avevano messo in salvo, smontate e imballate, le preziosissime vetrate, ben presto ricollocate nella grande chiesa in restauro, insieme a innumerevoli altri capolavori pittorici e scultorei. Le cinque navate, entrando, impressionano per le dimensioni e la severità dello stile gotico. Per l’immenso edificio, su progetto del Maestro Gerhard, si pose la prima pietra nel lontano 15 agosto 1248, soprattutto per collocarvi il Dreiköningenschrein, la cassa con le reliquie dei Re Magi, qui traslata da Milano. Il Duomo di Colonia è una chiesa cattolica dedicata ai Santi Pietro e Maria. Le sue guglie raggiungono l’altezza di 157 ed è la terza chiesa con le torri più alte del mondo. Colonia, Köln in tedesco, è famosa non solo per il Duomo, ma per le altre numerosissime chiese altrettanto degne di nota, ma l’UNESCO nel 1966 decretò che non tutto il centro storico, ma solo la grandiosa sua Cattedrale fosse inserita nel lungo elenco dei tesori tedeschi da preservare. Non dimentichiamoci che anche Colonia ha origini romane. Si chiamava Colonia Claudia Ara Agrippinensis. L’asse stradale della antica città, già capitale delle province germaniche a fine secolo I, corrisponde alla attuale Hohe Strasse, ritenuta la più importante della metropoli, la quale dopo la Pipinstrasse si chiama Hohepforte, perché qui esisteva la porta romana. Un viaggio in Germania deve ritenersi monco se non si passano almeno un paio di giorni a Colonia, per visitare il Duomo, gli altri monumenti, qualcuno dei ricchi musei e godere delle atmosfere di questa città renana, per alcuni aspetti mediterranea per la cordialità degli abitanti la varietà della cucina, la movida e il clima relativamente temperato.
Umberto Mantaut