8 marzo 2023: tutti al Granarone per non girare la testa, lottare con le donne iraniane e afghane e non lasciarle sole
Iran: le proteste erano iniziate lo scorso settembre con l’omicidio di Mahsa Amini. La giovane donna di 22 anni era stata arrestata dalla pattuglia speciale per la “pulizia morale” della Repubblica islamica dell’Iran perché il velo le lasciava intravedere qualche capello.
- Afghanistan: dal 15 agosto 2021 l’erosione dei diritti non si è mai fermata: le donne e le ragazze afgane “emarginate, percosse umiliate”, non possono più studiare, esercitare la loro professione, lavorare o più semplicemente uscire di casa senza la supervisione di un uomo.
- Iran: all’orrore per l’uccisione di oltre 500 persone durante le manifestazioni e alle condanne a morte si è aggiunto l’orrore delle centinaia di bambine avvelenate per chiudere le scuole femminili.
- Afghanistan e Iran: la mancanza di diritti e le discriminazioni nei confronti delle donne sono diffuse e, in vari casi, normate dalle stesse leggi! Ma ciò purtroppo non accade solo in questi Paesi.
Questo 8 marzo 2023 (data in cui anche per noi donne occidentali c’è poco da festeggiare e molto da cambiare per battere il patriarcato e ottenere la parità di genere), lo dedichiamo alle nostre sorelle iraniane e afghane affinché arrivi loro la nostra solidarietà e il nostro forte abbraccio.
Con il patrocinio del Comune di Cerveteri: alle ore 17 incontro promosso da Spi/cgil, Auser, UDI “Nilde Iotti” Cerveteri Ladispoli, Associazione donne libere iraniane. A seguire marcia silenziosa promossa da varie associazioni del territorio (Burkina Kamba – Bambini nel deserto ong-onlus, Caere 2020, Maraa, Scuolambiente, Centro Solidarietà Cerveteri).