Non mi è piaciuta la strategia comunicativa utilizzata dal Sindaco Pascucci nell’annunciare l’intesa raggiunta per ospitare nuovamente a Campo di Mare il Jova Beach Party. Non mi è piaciuta perché mi è sembrato che facesse leva sulle tante aspettative ed illudesse i residenti nella frazione a mare di Cerveteri, e la cittadinanza tutta, su risoluzioni promesse ed attese da decenni in merito all’annosa questione Ostilia, per avere finalmente un lungomare degno di tale nome. Nonostante questo però va riconosciuto che la manifestazione in argomento è la prova, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che gli eventi importanti portano alla generale conoscenza ed esistenza un luogo, mettendo in funzione un buon volano economico. Così come non mi è piaciuta la sistemazione del lungomare di Campo di Mare, anche questa annunciata come la soluzione che da sempre viene promessa. In effetti si tratta di un rimaneggiamento della strada esistente restringendo le corsie, aggiungendo una striscia di cemento sulla quale passeggiare ed una piccola corsia per la ciclabile, con la delimitazione di due pseudo rotonde strette al punto che un furgoncino stenta a girare. Non mi è piaciuta perché non è questa la soluzione che si aspettava, però va riconosciuto a Pascucci di essere stato il primo Sindaco che a Campo di Mare, oltre alle chiacchiere, è riuscito a combinare qualche cosa. Queste due situazioni sono significative ed importanti, a condizione però che alle stesse venga dato il giusto seguito. Dobbiamo leggere il tutto come un punto di partenza, un po’ come la posa di una prima pietra per costruire qualche cosa si importante. Dobbiamo far sì che Campo di Mare diventi un luogo vivo, dove residenti, turisti e villeggianti provino il piacere di andarci perché lì trovano negozi, intrattenimenti, luci, colori, divertimenti, musiche, proposte, insomma, tutta l’atmosfera tipica dei bei luoghi dove si sta bene.
Giorgio Raviola