E’ andata, Annalisa Belardinelli, ha accettato il compromesso e si è apparentata con Gianni Moscherini per il ballottaggio che si terrà domenica prossima, ovviamente guadagnandosi in cambio la certezza di poter nominare due Assessori e la carica di Presidente del Consiglio, almeno coì si dice. Adesso la strada per Elena Gubetti è tutta in salita, questo perché se Moscherini somma i voti ottenuti in prima battuta con quelli della Belardinelli va al 60% circa, ed è evidente che detto così non ci dovrebbe essere più partita. Il condizionale però è d’obbligo perché non bisogna mai dimenticare che molti cittadini hanno votato Belardinelli proprio perché non gradiscono Moreschini, ed altri non hanno ben visto l’imposizione venuta da lontano di un candidato precipitato qui da fuori città. A giocare un ruolo importante sarà dunque l’astensionismo, perché è piuttosto improbabile che un elettore di centro destra, pur non apprezzando Moscherini, dia il voto al centro sinistra, semmai è più facile che non vada proprio alle urne. E lo staff della Gubetti deve pedalare parecchio nel tentativo di recuperare quegli elettori che si sono astenuti domenica scorsa. Una certezza però l’abbiamo, ed è che sceglieremo chi riteniamo il meno peggio e non, purtroppo, chi è riuscito a convincerci con un programma credibile. Questo almeno per coloro i quali non sono parenti, amici e fideisti
Giorgio Raviola