Tyrseno
Giornale on line fondato nel 1998
  • Home
  • Notizie e Approfondimenti
    • Cerveteri
    • Ladispoli
    • Approfondimenti
  • Unesco e non solo
  • Mete in Italia
  • Cultura/Sport/Eventi
  • Chi Siamo
    • Linea Editoriale
    • Redazione
    • Contatti
    • Privacy
Notizie, Informazioni, Sport e Cultura, Cerveteri e Ladispoli - Giornale on line fondato nel 1998
Clicca e dillo al Tuo Giornale
terremoto

Ricostruire

Nobile, generosa, giusta e un po’ intempestiva la proposta di ricostruire a nostre spese il teatro della città martire di Mariupol, bombardato dai russi. Diamine, siamo stati e dovremmo continuare ad essere un faro della cultura europea e non possiamo esimerci, indignati per uno sfregio criminale. Dovremmo tuttavia attendere almeno di essere sicuri che in quell’area martoriata sia tornata la normalità. Altrimenti si gettano i soldi dalla finestra come abbiamo fatto con le scuole in Afganistan, gli ospedali in Libano, strutture, infrastrutture ed opere di bene in vari siti, lasciando poi tutto ai vandali che hanno saccheggiato e distrutto, oltre tutto, cosa assai più dolorosa, rimandandoci a casa anche salme di nostri caduti per la “loro” pace, accolte a Ciampino da coccodrilli in lacrime. Nel far del bene non bisogna lesinare, ma dare il soldino al finto cieco sul sagrato della parrocchia è da sprovveduti. Le nostre alte sfere politico-religiose sono popolate da santi, tutti francescani grandi e piccoli, dal francescone al franceschino, ovviamente poverelli d’Assisi che sostengono le opere di bene e le missioni di pace con soldi altrui, specie se denaro pubblico, ossia le nostre sudate tasse. Al momento abbiamo l’urgenza sacrosanta di soccorre i profughi che fuggono da una vera guerra e dobbiamo usare ogni mezzo per alleviare le loro sofferenze, trattandosi oltre tutto di mamme e bambini. Siamo un po’ meno siamo convinti della utilità di continuare a fare sacrifici per dare alloggio e pensione completa a baldi giovani importati da organizzazioni criminali a barconi interi per poi impiegarli come novelli schiavi in lavori sottopagati. Non parliamo dello sfruttamento ignobile delle povere donne e, orribile solo a pensarlo, dovremmo domandarci che fine fanno i tanti minori non accompagnati che spariscono, sani e con “organi” efficienti. Di fronte alle dolenti piaghe umane le macerie di un teatro sono soltanto insensibili mattoni. Del resto, presi come siamo dalle sciagure altrui, nessuno parla più di ricostruire i nostri siti distrutti dai terremoti. Si procede a rilento all’Aquila, nulla di fatto ad Amatrice, ancora a pezzi i centri storici di Camerino, Visso, Norcia ed altre magnifiche località del centro Italia. I nostri fratelli terremotati, evidentemente meno importanti dei colti spettatori del teatro di Mariupol, se interpellati oggi, dopo anni di inutili attese, ricordano con rabbia le vergognose passerelle in doppio petto dei soliti noti che promettevano “non vi lasceremo soli”. Passeggiavano tronfi e ipocriti, forse pure in costosa “missione” a nostro carico, fra le macerie salutati dai soccorritori stremati e con le mani sanguinanti nel tentativo di salvare persone sepolte vive o recuperare beni distrutti. Ad Amatrice oggi non sono soltanto soli, sono abbandonati. Il verbo ricostruire è fermo al solo “spalare” le macerie e nemmeno tutte. Le scuse sono pronte, pesate e incartate col fiocco come le uova di Pasqua: mancano i fondi, il covid, la burocrazia, i cambi di governicchi, l’eterna crisi, il gas che manca, la bandiera bianca, il cattivo Putin e il bel teatro da ricostruire subito.

                                                                                              Umberto Mantaut

Print Friendly, PDF & EmailStampa articolo
  • Home

Articoli recenti

  • Sabato raccolta alimentare a Cerveteri nei supermercati Coop e Conad City
  • Cerveteri – Gubetti: “Al lavoro per l’apertura della sesta farmacia comunale”
  • L’elettroinganno


© Tyrseno 2020 Powered by WordPress • Themify WordPress Themes

Ricevi News Periodiche