Gentili lettori,
è da un po’ che non pubblico qualche cosa sulla politica nazionale e locale, non l’ho fatto perché sono nauseato, e poi penso che non serva proprio. Ormai ci possono raccontare tutto e l’esatto contrario che noi l’accogliamo come normalità, senza colpo ferire, credendo persino alle paurose arrampicate sugli specchi a giustificazione dell’ipocrisia. Proviamo a citare fatti concreti. E’ brutto constatare che un problema serio, o fatto diventare tale, come quello della pandemia venga trattato in modo diverso a seconda dell’appartenenza, o meglio, della convenienza politica. Così come è atroce constatare che la maggior parte delle persone che siedono in Parlamento, e che dovrebbero rappresentare noi ed occuparsi del nostro vivere quotidiano, non ne siano all’altezza. Però hanno potere decisionale sulle scelte. Un altro esempio di vero e deleterio populismo è dato dall’annoso fenomeno migratorio, un tema che viene sbandierato ad uso e consumo elettorale ma che non trova mai una risoluzione, e nei luoghi dove si dovrebbe non viene nemmeno affrontato. Ormai la politica si fa in televisione, in fantasiosi e surreali scontri dove gli stessi personaggi non provano nemmeno un po’ di sana vergogna nel saltare da un carro all’altro, secondo la bisogna, e pur di sedere al tavolo di comando riescono persino ad andare d’accordo. E a livello locale? Le cose non cambiano, anzi, l’ente locale è la scuola per far crescere gli onorevoli di domani. Prendiamo proprio ad esempio Cerveteri, tra pochi mesi si deve rinnovare l’amministrazione comunale ed ecco che, come per magia, arrivano finanziamenti, si iniziano opere, i servizi sembrano persino migliori, mentre gli oppositori contestano e basta. Tra l’altro sono di certo partite le trattative per comporre le aggregazioni però nessuno esce ancora allo scoperto, tutti in attesa di chi farà la prima mossa. Soprattutto non sembra esserci nemmeno nulla di nuovo all’orizzonte, gli antagonisti di Pascucci sono per lo più tutti quelli che hanno già abbondantemente fallito a Cerveteri. Non c’è ancora nessuno che presenti un programma fattibile, credibile, sostenibile, che lasci immaginare la Cerveteri del domani, quella che da anni tutti sbandierano e per la quale hanno fallito, aggiungendo degrado a degrado. Sarebbe ora veramente di smetterla di lottare sempre per non cambiare nulla, e provare per davvero a mettersi a lavorare per un futuro migliore. Invece ci si raduna sempre e solo per discutere di potere, e i programmi? Lascia stare quelli, l’importante è vincere, per i programmi prendiamo quelli dell’altra volta, facciamo copia ed incolla e via felici. Tanto…
Giorgio Raviola