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Vaccini, ma fateceli pagare!

L’insopportabile bla bla bla di tutti i mezzi di comunicazione di massa, quel martellante parlare solo di covid, tamponi, ricoveri, terapie intensive e defunti, ora si concentra ossessivo sul tema dei vaccini. Dobbiamo essere riconoscenti alle case farmaceutiche che, con un colossale sforzo di ricerca, hanno trovato in fretta antidoti che di solito richiedono anni e non sempre con successo. Ragioniamo, comunque, che nessuna ditta al mondo fa le cose per pura beneficienza. Tutti i produttori cercano di vendere al miglior prezzo e al miglior offerente. Chi vuole accaparrarsi alla svelta il prezioso salvavita deve essere pronto a pagare il giusto prezzo e magari anche qualcosa di più. Lo insegna a tutti Israele che pare abbia comprato i vaccini pagandoli in contanti a prezzo di listino ed è ora indicato come il paese campione nella solerzia vaccinale dei suoi cittadini. L’Europa ha “dovuto” seguire criteri e ordini della Valchiria che presiede la Commissione di Bruxelles. Era fatale che sbagliasse tutto, per sua stessa e leale ammissione. In omaggio al dio Odino, le Valchirie accompagnano i defunti nel Walhalla, mica cercano di salvarli con le vaccinazioni. Bruxelles ha fatto un contratto pessimo, poi ha deciso una parsimoniosa distribuzione fra i ventisette staterelli del Reich, mentre a Berlino, vera capitale che conta, un’altra Frau più scaltra e “paracula” ha provveduto ad acquistare molte dosi in deroga per punzecchiare a dovere il maggior numero possibile di crucchi. Noi insieme agli altri popoli “mediterrOnei” abbiamo obbedito ciecamente e ci ritroviamo senza scorte. Si insinua che abbiamo sprecato più di un miliardo di euro per la fornitura di mascherine fasulle, ma non siamo capaci di fare un’offerta, magari al rialzo, alle varie ditte produttrici dei vaccini per farli arrivare in quantità sufficienti. Con idiote preclusioni ideologiche si autorizzano solo i vaccini di ditte e paesi amici. Si privilegiano quelli più difficili da somministrare, magari pure più cari, si bocciano i monodose, si giudicano con sospetto le ricerche nostre o quelle russe. Qui occorre anche sottolineare altri aspetti curiosi della questione. Tutti uscendo dalle farmacie teniamo in mano le ricevute dei pesanti ticket sui farmaci prescritti dai nostri medici, più il costo pieno dei prodotti che la mutua non passa, più altre cose costose. Infatti, in farmacia si trova di tutto e i prezzi non sono mai calmierati, anzi, magari i dentifrici, le creme di bellezza o le pappine dei pupi si trovano a minor prezzo nei supermercati, ma ci si illude che l’acquisto in farmacia garantisca migliori controlli di qualità. Orbene, fermo restando che lo Stato ha il dovere di vaccinare gratuitamente i cittadini bisognosi, non si capisce perché non si debba prevedere un ticket sui vaccini, anzi, i percettori di redditi maggiori dovrebbero pagarseli a prezzo pieno. La salute vale qualcosa di più di un paio di scarpe griffate. In questo modo, il nostro paese indebitato fino al collo magari si darebbe da fare per ottenere quantità maggiori dei salvavita del giorno, sia quelli surgelati a meno 80°, sia quelli da normale frigorifero domestico. Ricordiamoci anche che i normalissimi vaccini antinfluenzali che ormai ogni anno quasi tutti ci iniettiamo, ce li procura il nostro medico curante o li possiamo comprare da soli in farmacia e riusciamo a farceli iniettare dalla vicina di casa che ha imparato a usare le siringhe sul culetto del figlio con la febbre. Incomincia a sembrare incredibile e sospetto lo studio di un “piano” vaccinale, con “primule”, specialisti, prenotazioni on-line e altre diavolerie da burocrazia sovietica di altri termpi. Inoltre, sfugge al cittadino medio, frastornato e terrorizzato dalle troppe contraddizioni, come mai non si parli abbastanza delle cure a domicilio con farmaci già disponibili che alcuni medici, quasi additati come visionari, hanno usato per salvare la vita a molte migliaia di ammalati di covid, regolarmente guariti e tornati alla loro vita normale. E’ assai probabile o quasi certo che, come ogni anno, altre infermità virali asiatiche o mutazioni più o meno maligne di questo maledetto covid flagelleranno il mondo, con picchi nella stagione fredda, pause estive, complicanze a carico dei più gracili, purtroppo lutti in famiglia. Auspichiamo che non si ripeta ogni volta il pandemonio pandemico che ci sta distruggendo in altri sensi, senza febbre e tosse, ma con i sintomi della morte per fame. Con un “va…” ai “no-vax” vacciniamoci tutti alla svelta e impariamo a convivere con questi flagelli, come del resto si è fatto sempre per i cancri, gli infarti, le epatiti e le altre piaghe virali. Diamo retta al saggio nostro Einaudi che definiva gli esperti delle autentiche calamità e i politici che a loro si affidano dei pessimi amministratori. Per finire, siamo abituati a ogni sorta di prepotenze dittatoriali, seguiamo almeno le sagge disposizioni dell’ultimo monarca assoluto rimasto in Europa, il quasi santo Papa Francesco. In Vaticano tutti sono invitati a vaccinarsi, volenti o nolenti, tutti avranno in tasca la targhetta dorata e plastificata per dimostrare che potranno girare il mondo in tutta sicurezza propria e altri, per omnia saecula saeculorum amen.

Umberto Mantaut

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