Secondo la propaganda di sistema la maggioranza degli italiani non si spiegherebbe i perché di questa crisi. Proviamo allora ad esaminare i fatti che ci hanno portato alla situazione attuale. Il M5S (Movimento Cinque Stelle) nel 2018 vince le elezioni e diventa il primo partito di maggioranza relativa. Per l’attuale legge elettorale serve la maggioranza assoluta e per questo sono necessari accordi con altre forze politiche. Dopo lunghe trattative, e grazie anche all’aut aut di Matteo Renzi, fallisce il tentativo di un’intesa con il PD. Ecco allora che M5S, primo partito in Italia, per governare fa accordi con la Lega. Dopo alcuni mesi, nel 2019, altrettanto inspiegabilmente, Matteo Salvini fa cadere il Governo, il suo Governo. Crisi ed entra in ballo Matteo Renzi che ha parte preponderante nel convincere il PD a formare il nuovo Governo con M5S, quello che prima aveva osteggiato. Subito dopo la composizione del nuovo esecutivo Matteo Renzi esce dal PD e fonda un suo partito, Italia Viva, per il quale conta due Ministri ed un Sottosegretario, garantendo comunque la fiducia al Governo. Dopo circa un anno Renzi punta i piedi e minaccia la sfiducia perché, a suo dire, la compagine presieduta dal premier Giuseppe Conte non starebbe procedendo come buon senso vorrebbe. Ottiene una prima soddisfazione sulle giuste obiezioni sollevate, ma questo non gli basta, fa dimettere i due Ministri ed il Sottosegretario determinando la crisi di Governo. Inizia così lo squallido mercato delle vacche, ma questo non è sufficiente per garantire numeri sicuri per una maggioranza solida, senza Italia Viva di Renzi. Conte a quel punto si dimette ed il Presidente della Repubblica Mattarella conferisce mandato esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico per verificare se sia possibile comporre una nuova maggioranza. Ripartono le contrattazioni e Matteo Renzi ritorna ad essere indispensabile per garantire la stabilità di Governo. Nel mercanteggio, stando almeno alle indiscrezioni, a Renzi verrebbero accordate tutte le richieste avanzate. A nulla vale tutto questo ed allora Conte sale al Colle dal Presidente Mattarella e rassegna le dimissioni. Il Presidente Mattarella, dopo una comunicazione alla nazione, universalmente riconosciuta come un discorso forte ma reale, convoca Mario Draghi e gli affida l’incarico di formare un nuovo Governo. Neanche il tempo di salire al colle da parte di Draghi che lo spread scende attorno a 100 e la borsa di Milano guadagna ben più del 2%. E’ la sconfitta della politica italiana, per sua stessa ammissione infatti, anche i partiti più oltranzisti, più irremovibili, fermi al no ad un nuovo governo, ma voto agli italiani e subito, si dimostrano disponibili ad accettare Draghi, al più, invece di persistere nel no si astengono. E’ un po’ come il tizio che cadendo da cavallo dice: tanto dovevo scendere. E gli italiani? Per lo più contenti, consapevoli che Draghi dovrà prendere provvedimenti impopolari ma è ciò che ci voleva, si dice. E giorno dopo giorno il più odiato dagli italiani assurge ad eroe. Questa in sintesi la storia, le conclusioni invece sono piuttosto amare perché il quadro che ne viene fuori non è dei migliori: una politica nazionale incapace, litigiosa, persino isterica al punto di essere commissariata perché incapace di esprimere un governo. Gli italiani contenti che sia un autorevole membro dell’elite europea a gestire i loro copiosi debiti, un po’ come l’abbacchio che inneggia alla pasquetta. Che dire, che il cielo ce la mandi buona.
Giorgio Raviola