In questi giorni i contribuenti del Comune di Cerveteri trovano “l’avviso” per il pagamento della TARI, rinominata TARIP, dove P sta per puntuale o, forse, provvisoria. Con una mano tremante e l’altra a fare gli scongiuri chi apre la busta cerca con occhio ansioso l’ammontare della tassa per il 2021 deliberata dal Comune il 26 aprile. Sorpresa, ci sembra di pagare meno rispetto a quanto versato nel 2020, per alcuni persino molto meno. Segue poi una spiegazione per il “gentile” contribuente e si capisce già al terzo capoverso che si tratta solo di un acconto . La stangata arriverà dopo una serie tortuosa di ricalcoli con un colpevole che si chiama RUR, come “rischiamo un ricalcolo”. A parte, sotto il titolo Cerveteri, Porta a Porta, i contribuenti, trasformati in care concittadine e cari concittadini, leggono una specie di lettera d’amore. Abituati al cuoricino rosso che pulsa sul cellulare, pochi hanno voglia di decifrare la dolce missiva, anche perché si parla di analfabetismo di ritorno delle masse digitalizzate. Inoltre, pur essendo gli amici della Giunta più giovani e moderni rispetto alle vecchie zimarre della pubblica amministrazione, non riescono ad evitare il politichese. Tra quote fisse, variabili calcolate, variabili a misura, personalizzazioni, rifiuti più valore ed altre astrusità, si capisce abbastanza poco. Basterebbe semplificare e dire la verità: cari concittadini, con al finale una e rovesciata per includere tutti i sessi possibili ed anche inimmaginabili, dovete capire che la raccolta differenziata più diventa accurata e razionale più costa. Non illudetevi. Calibrare le “bollette” sulla base di accertamenti per ora solo limitati ai mastelli con i rifiuti secchi indifferenziati è una operazione non esauriente. La massa delle porcherie che produciamo consiste in plastica, cartaccia, vetro, lattine e il maleodorante “umido”. Bisognerebbe pesare tutto, caso per caso, elaborare bene tutti i dati e stilare i bollettini di pagamento veramente personalizzati. Intanto, si è almeno capito che i metri quadrati delle proprietà non producono “monnezza”, ma sono gli esseri umani che ci abitano e costoro più producono e più in teoria devono contribuire. La vedova rimasta sola in villa di 150 mq. produce meno rifiuti di una famiglia di cinque persone che sta nel tricamere di 70 mq., chi viene nella seconda casa solo periodicamente sporca meno di chi risiede stabilmente, un ristorante produce più rifiuti organici di un single anoressico, un negozio di articoli vari produce più scatoloni di cartone da smaltire di un pensionato che non compra più il quotidiano, perché costa € 1,50, £.3000, con le quali mangia con una pizza al taglio. Pertanto, benvenuta sia la raccolta differenziata accompagnata dalla puntualità, purché non diventi una burla detta RUR, perché è una presa in giro. Nei Comuni di certe regioni che si vantano di essere virtuose la raccolta differenziata vige da quasi venti anni, ma da nessuna parte si è vista una riduzione della TARI. Pagare di più per avere un servizio migliore dovrebbe essere considerata una cosa normale. Qui, chiedendo perdono all’opinione pubblica inferocita, bisogna sfatare il concetto sbagliato che il fisco sia soltanto il terzo ladrone scampato al Golgota, mentre gli altri due salivano perdonati nell’alto dei cieli. Il regime fiscale italiano si basa su tre forme di prelievo: imposte, tasse e contributi. Le imposte sono le più odiose, già presupponendo una imposizione. Le paghiamo sui patrimoni (vedi IMU) sui redditi (IRPEF che almeno è progressiva) e sui consumi (IVA). Finiscono nel “calderone” e dovrebbero servire a far funzionare bene la macchina dello Stato e non riempire le tasche di corrotti funzionari. Le tasse servono per assicurare precisi servizi. Una di queste è appunto la TARI, la quale, se il servizio funziona bene è sacrosanta. Infine i contributi, specie quelli previdenziali, ci ritornano col tempo per esempio sotto forma di pensioni. Il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti adottato dal Comune di Cerveteri è senza dubbio abbastanza complicato e illusoriamente concepito immaginando una cittadinanza educata, corretta e responsabile. Purtroppo, a fronte dei benefici e della collocazione del Comune fra quelli migliori nel Lazio per percentuali di smaltimento corretto, si assiste ad un generale peggioramento della situazione ambientale, con discariche a cielo aperto ovunque. Pare che vengano anche intrusi da altre zone a scaricare sul nostro territorio i loro rifiuti ingombranti. Ai costi per il servizio di raccolta bisogna aggiungere i costi per la sorveglianza, questi ultimi ampiamente recuperabili con l’inasprimento delle sanzioni. Per ogni assunzione di vigili in più bisogna ricordare che gli stipendi sarebbero immediatamente ripagati dai troppi incivili che sarebbe giusto individuare e multare. Speriamo che gli amministratori riescano a superare blocchi e resistenze, che in questa materia e con la disoccupazione grave e i redditi di cittadinanza per fannulloni risultano inverosimili. Ultimamente i nostri responsabili in Municipio sembrano sulla buona strada e decisi. Ringraziamoli per la letterina ai cari concittadini e auguriamo loro buon lavoro. RUR, Restare Uniti Ripaga.
Umberto Mantaut