Persino nel Lazio pochi hanno colto l’occasione di visitare il bellissimo borgo rupestre di Vitorchiano in un’area del Viterbese chiamata Tuscia. L’uscita si trova sulla superstrada Civitavecchia-Orte, in realtà in funzione solo nel tratto Monteromano-Orte, passando per Viterbo. Chi ha intenzione di scoprire bellezze nascoste del nostro meraviglioso territorio, non tiri dritto, ma esca dalla superstrada e segua la segnaletica raggiungendo in breve Vitorchiano. Il borgo s’arrocca su un blocco roccioso tufaceo a strapiombo sull’orrido vallone del Fosso Acqua Fredda o torrente Vezza. Le stradine pittoresche si possono percorrere solo a piedi in un crescendo di sorprese. Non ci sono monumenti impressionanti, se si escludono la medievale Porta Romana d’accesso al paese, alcune antichissime chiese e i palazzi del Podestà e del Comune, nonché l’insieme spettacolare delle mura del borgo. ma è l’intero villaggio che offre un esempio tipico di abitato viterbese. Gli accessi
alle vecchie case si chiamano “profferli”. Dalla via sale una breve scala di pietra che raggiunge un terrazzino o balcone aggettante e ornato da vasi di fiori, le porte antichissime sono spesso incorniciate da archi di peperino, la duttile pietra locale alla base di importanti materiali da costruzione e manufatti artistici. Proprio il peperino è legato a stranissime vicende recenti che hanno portato all’incredibile gemellaggio culturale fra questo nostro borgo di origine etrusca e l’isola di Pasqua, Rapa Nui, dove si sviluppò una antichissima cultura di tipo preincaico che ha lasciato come vestigia i “Moai”, gigantesche ed enigmatiche statue scolpite in una roccia molto simile alla pietra di Vitorchiano. Dunque, nel 1987, fra la lontanissima isola cilena del Pacifico e la nostra Tuscia inizia uno scambio culturale allo scopo di contribuire alla salvezza dei moai, trovando da noi materiali e competenze per i restauri. Una delegazione di scultori di Rapa Nui invitata a Vitorchiano volle lasciare al vecchio borgo viterbese un tangibile ricordo segno di riconoscenza per la ospitalità e la collaborazione. Ecco che oggi, appena fuori dall’abitato, l’incredibile Moai di Vitorchiano, oltre tutto ritenuto un autentico portafortuna, si erge severo con il suo sguardo di pietra rivolto allo splendido paesino. In effetti, bisogna riconoscere che il prezioso quanto insolito monumento, a prescindere dalla bellezza intrinseca di uno dei borghi più belli d’Italia, assolutamente da non perdere, rappresenta per il richiamo turistico una autentica calamita. Con i tempi che corrono abbiamo davvero bisogno che il movimento dei visitatori riprenda presto su scala intercontinentale. Intanto, noi italiani cerchiamo di andare alla scoperta delle nostre bellezze nascoste. Prima di riprendere i viaggi in paesi lontani aiutiamo i nostri concittadini a riprendersi. Anche così si esprime il dimenticato amor di patria.
Umberto Mantaut
Notizie utili
Area sosta camper
Area attrezzata in Strada Provinciale 23 della Vezza, 19 – Vitorchiano
(A poche centinaia di metri da Porta Romana)
GPS N 42° 28’17” E 12°10’21”