La parte costiera della provincia di Salerno si prolunga per più di 150 km fino a Sapri in un crescendo di meraviglie archeologiche e naturalistiche. Il lungomare del capoluogo, città ariosa, splendida e ordinata, è una lunga passeggiata a mare, più elegante nell’area centrale, meno nelle periferie meridionali, con la sorpresa di una parte moderna che sarà il futuro centro direzionale ad una notevole distanza dal centro storico con il quale è collegata da un abbozzo di linea metropolitana. Poi si prosegue incontrando abitati costieri minori con la spiaggia quasi sempre sassosa, sicché i centri balneari sono poco attraenti. Quando si giunge a Paestum la sorpresa lascia a bocca aperta. I greci sibariti sapevano scegliere i posti migliori per fondare le loro città, i sanniti e i lucani signori antichi di queste terre, i romani ammiratori dell’arte ellenica, contribuirono a rendere superba la città di Paestum, chiamata nel secolo VII a.C. Poseidonia, città di Nettuno. A Paestum bisogna sostare almeno un’intera giornata, poiché i monumenti della città, costruiti con il travertino locale, cambiano di colore con il trascorrere delle ore passando dal rosa dell’alba, all’oro del meriggio, al violetto dei tramonti. La Grecia moderna c’invidia a giusto titolo, perché i templi di Paestum ed in genere tutti i manufatti greci antichi che si trovano nel meridione italiano sono più numerosi e meglio conservati delle vestigia elleniche. A Paestum, circondati da un sistema imponente di mura difensive, si ergono superbi quattro templi. Il più grandioso, simile al Partenone e meglio conservato, è dedicato a Nettuno, il più antico, impropriamente chiamato Basilica, era dedicato alla dea Hera, mentre alla dea Athena era consacrato l’edificio oggi chiamato Tempio di Cerere. Il quarto luogo di culto di epoca romana (273 a.C.) si chiama oggi Tempio Italico ed è emergente su un podio con gradinate. Probabilmente era dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Dell’antica città di Paestum rimangono imponenti rovine degli edifici del Foro, un anfiteatro, resti di botteghe e abitazioni. Purtroppo gran parte della città fu considerata per secoli come cava di materiali per l’edilizia e di quel tessuto urbano ordinato e grandioso restano oggi solo tracce delle fondazioni, delle terme, dei mosaici e delle pareti un tempo dipinte. Uscendo dalla grande area degli scavi si trova un piccolo museo con reperti interessanti, non certo ricco come il museo pompeiano o i vari settori romani dei musei archeologici di mezzo mondo. Intorno non è sorta una città nuova grande e bisogna aggiungere per fortuna. Si trovano piccoli centri abitati di tipo rurale, ma con poche disponibilità per l’accoglienza e il ristoro dei numerosi visitatori. Pertanto, è consigliabile utilizzare come base la bella Salerno poco distante a nord, oppure, ancor meglio, spingersi per pochi chilometri verso il sud. Si incontra sulla costa la graziosa città balneare di Agropoli, la porta di accesso alla stupenda costiera del Cilento. Agropoli ha fama di essere per tradizione un porto di pescatori e la cucina locale marinara fa gola a chi apprezza i frutti di mare e il buon pescato cucinato localmente.
Notizie util
Area sosta camper
(Nelle vicinanze della zona archeologica)
N 40°25’29’’ E 15°00’25’’