Con l’acqua fino alla cintola e il volto bellissimo sempre velato dalla bruma, Mantova non sembra a prima vista un luogo ideale dove vivere. La prima impressione muta radicalmente non appena si entra nella stupenda scenografia della Piazza Sordello, cuore storico della città. Mantova per secoli (dal 1328 al 1707) è stata una capitale principesca, vagheggiata come città ideale sia in epoca medievale, sia nel periodo fulgido del rinascimento, poiché i signori della città, gli illuminati Gonzaga, ambiziosi dominatori di terre e grandi mecenati, hanno sempre profuso enormi ricchezze per migliorare ed abbellire la loro reggia e l’intero complesso urbano. Oggi la città appare ripiegata su sé stessa come una nobile decaduta, con periferie che sembrano riprodurre uno dei tanti paesoni agricoli padani, ricchi quanto banali, mentre il nucleo storico ancora magniloquente ha qualcosa di cimiteriale. D’altra parte la leggendaria origine della singolare città è riferita alla tomba della crudele maga Manto:
Fer la città sopra quell’ossa morte;
e per colei che ‘l luogo prima elesse,
Mantua l’appellar senz’altra sorte
(Dante-Inferno XX, vv. 91-93)
Un tempo l’insediamento occupava un’isola quadrangolare fra quattro laghi originati dal Mincio nel suo dilagare nella piatta campagna circostante. Poco per volta l’uomo interrò il lago detto di Paiolo, sicché Mantova divenne una penisola delimitata dai laghi Superiore ed Inferiore, con al centro il lago di Mezzo. Sulle acque si gettarono due ponti, quello dei Mulini e l’altro di San Giorgio. Lungo la parte non più difesa dal lago di Paiolo furono elevate fortificazioni, sicché durante la dominazione austriaca ed anche successivamente la città conservò la funzione di fortezza ed è ancora oggi sede di molte caserme. La Reggia dei Gonzaga, oggi nota come Palazzo Ducale, occupava la parte inespugnabile di Mantova, come una città nella città con il suo labirinto impressionante di magnifici palazzi, chiese, piazze, giardini e portici. La visita del grande complesso monumentale richiede tempo e lascia sgomenti di fronte a tanta profusione di ricchezze, soprattutto per le decorazioni degli interni e quel che resta dei sontuosi arredamenti. Verso il lago, si leva imponente il quadrangolare Castello di San Giorgio e sulla piazza Sordello s’affaccia il grande Duomo di Mantova con facciata settecentesca ed interni voluti da Giulio Romano come riproduzione di una basilica paleocristiana romana.
La città della seconda cerchia medievale si sviluppa lungo l’asse del Broletto con piazze d’ispirazione veneta e gli splendidi palazzi del Podestà e della Ragione, la Rotonda di San Lorenzo voluta da Matilde di Canossa e la rinascimentale basilica di S. Andrea, capolavoro di Leon Battista Alberti, iniziato nel 1472, anno della sua morte. La terza cerchia urbana è caratterizzata da strade di più ampio respiro, con le interessanti case del Mantegna e di Giulio Romano, per finire al cospetto del Palazzo del Te, cinquecentesca villa pensata da Giulio Romano, allievo di Raffaello, per gli ozi del potente Federico II Gonzaga.
La provincia di Mantova e il carattere dei mantovani sono fortemente influenzati dalle terre confinanti della bassa veronese a nord e dell’Emilia-Romagna a sud, presentando sostanzialmente ben pochi elementi lombardi, tanto negli stili di vita quanto nel dialetto locale.
Piatti tipici
Essendo il maiale il protagonista indiscusso della cucina mantovana non si può non iniziare degustando il Salame mantovano. Ma Mantova l’unica città dove vengono prodotti sia il Parmigiano che il Grana che si possono mangiare anche arricchiti con Mostarda di mele campanine.
I Tortelli di zucca fatti a mano sono l’eccellenza tra i primi piatti tipici, così come lo sono il risotto alla Pilota, cotto in acqua e poi condito con olio, sale, pepe, grana, arricchito con salamella sbriciolata e saltata in padella, completato con il Puntel, una costata di maiale in umido, e gli Agnoli, pasta fresca ripiena di maiale servita in brodo.
Tra i secondi c’è lo Stracotto di asino marinato a lungo nel lambrusco fino a diventare morbido, va bene con la polenta.
La Sbrisolona e la torta Elvezia sono i dolci caratteristici mantovani.
I vari assortimenti di Lambrusco sono un’egregia cornice ad un ottimo pranzo.
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Via Legnago 1
GPS N 45°09’49’’ E 10°48’44’’