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aosta

All / Nord

Aosta (AO)

 

Augusta di nome e di fatto, la capitale regionale bilingue, al contrario di tutte le altre cittadine della valle sostanzialmente solo francofone, ci riporta a realtà assolutamente italiane con i suoi grandi monumenti romani, le strade medievali del centro e le modernità invadenti dei grandi quartieri esterni in continua espansione da quando Aosta ha ripreso la sua funzione di “cellule et carrefour”, come spiega il prof. Janin dell’Istituto di Geografia Alpina di Grenoble. Infatti, l’antica Augusta Praetoria Salassorum, fondata nel 25 a.C. da Augusto vincitore dei Salassi, che oggi è la moderna città di Aosta, ha sempre rappresentato la “cellula” urbana principale della valle e mantenuto la funzione di “crocevia” fra le Alpi Graie e quelle Pennine, sorgendo alla confluenza della Dora e del torrente Buthier, sulle rotte commerciali alpine fra Francia, Svizzera e Italia. L’antica consolare entrava in Augusta passando sul ponte romano gettato sulle acque del Buthier, s’infilava sotto il monumentale Arco di Augusto, di pietra puddinga, ancora oggi severo, intatto e circondato da aiuole fiorite, si prolungava fino alla magnifica Porta Praetoria e lungo l’asse rettilineo del decumanus. Questa prospettiva non è cambiata con il passare dei secoli sebbene il decumanus sbocchi oggi nella Place Chanoux con un Hotel de Ville di stile neoclassico. I grandi resti romani di Aosta si trovano tutti sulla destra della Via Praetoria. Dentro la cinta muraria antica si trovano ancora il grande teatro, ruderi di terme e il foro, sulla cui area sorge la grande Cattedrale gotica. L’anfiteatro fu incorporato in un convento. Più tardi, al tempo del vescovo Anselmo (994-1026), nella grande Collegiata nel secolo XV la ricca famiglia nobile dei Challant completò con le opere che oggi s’ammirano il notevolissimo complesso monumentale di S. Orso, uno dei siti di culto importanti dell’arco alpino. Si visitano la Collegiata dei santi Pietro e Orso, il chiostro e il priorato. La modernità fece irruzione ad Aosta con l’avvento della ferrovia. Dalla place Chanoux fu aperta l’avenue Conseil des Commis per raggiungere la monumentale stazione. In epoca fascista si svilupparono nuovi quartieri intorno all’attuale piazza della Repubblica con i loro edifici pubblici tronfi. Nel primo dopoguerra Aosta conobbe come tutte le città italiane lo scempio dell’edilizia speculativa disordinata e di dubbio gusto. Nel 2000, la città si è ampliata con grandi centri commerciali periferici, dove molte merci godono di agevolazioni fiscali regionali, si è realizzato un grande autoporto dove si smista e si sdogana il traffico pesante che affluisce dai trafori internazionali, esiste pure un aeroporto con operatività limitata dalla sua posizione fra le montagne. A monte della città è diventata famosa la conca sciistica di Pila. Uscendo da Aosta sempre seguendo la vecchia statale 26, la valle riprende il suo aspetto silvestre e si trovano alcuni famosi castelli valdostani. A Sarre il maniero del 1242 fu trasformato dai Savoia in ritrovo di caccia e ben 1987 coppie di corna di stambecchi e camosci ornano come trofei il salone principale. Poco oltre appare fiabesco il delizioso castello di Saint Pierre. Con le sue torrette e i suoi merli domina il villaggio dall’alto di una collinetta. A poca distanza da Saint Pierre si trovano il “bois de la Tour”, piccola foresta simile ad un orto botanico, e il grande Castello Sarriod de la Tour. A Villeneuve ecco Châtel-Argent, così chiamato perché anticamente vi si batteva moneta, poi si raggiungono i castelli di La Mothe, Montmayeur  ed Avise. Da questa località la via consolare delle Gallie incomincia ad inerpicarsi lungo il tratto terminale della valle. Il Monte Bianco appare improvvisamente a Derby-Villaret uscendo da una breve galleria rozzamente scavata nella roccia. Il gigante candido spicca fra i due versanti ripidi rivestiti da fittissime pinete di un verde scuro. In alto il cielo cristallino dell’alta montagna completa un quadro di incredibile bellezza. A valle di Aosta si visitano alcuni dei più grandiosi castelli valdostani. Prima il castello di Cly a Chambave, poi il poderoso Castello di Fenis e infine quello di Quart.

                                                                      

Notizie utili
 

Dove mangiare

Dove dormire

Area camper
Via Caduti del Lavoro – 11100 Aosta (AO)
GPS N 45°44’10’ E 7°19’49”

 

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