L’interno montagnoso della Campania corrisponde alle antiche regioni dell’Irpinia e del Sannio, terre nelle quali vissero popoli molto fieri e battaglieri. La natura dei luoghi non è generosa e il clima difficile. Anche in epoche recenti città e paesi già poco favoriti per la posizione e la scarsità di risorse hanno subito spaventosi terremoti, ma i discendenti di quei popoli antichi rivelano un carattere forte e indomabile. Irpini e sanniti introversi, sobri, tenaci, laboriosi e tradizionalisti sono popoli montanari, assai differenti dai campani della costa, specie i napoletani, i quali per ragioni storiche e per le aperture verso l’esterno, hanno assunto caratteristiche spagnoleggianti, sono comunicativi, cerimoniosi ed epicurei.
Avellino è una città ariosa, in una bella conca verdeggiante dominata dalla mole del Montevergine sul quale è situato il celebre Santuario risalente al 1124, complesso monumentale di grandissimo valore artistico e religioso, eretto per volontà del santo Guglielmo da Vercelli. La vita avellinese si svolge tutta fra la grande Piazza della Libertà, il Corso Vittorio e la immancabile Villa Comunale, dove la passeggiata serale trova un angolo di frescura nell’opprimente calura estiva. Avellino riserva le sue sorprese in provincia, specie nella parte orientale che confina con la severa Lucania. Questa regione è stata anche in tempi recenti teatro di tragici aventi sismici che hanno messo a dura prova la tenacia degli abitanti. La miseria dei decenni passati ha indotto gran parte della forza lavoro avellinese ad emigrare, specie a nord e nel centro Europa. Oggi, molti nati nei piccoli centri da Sant’Angelo dei Lombardi a Conza, da Lioni ad Andretta, da Montella a Lacedonia, considerate parte del “cratere” dei terremoti, sono rientrati in patria con il lodevole desiderio di veder risorgere i loro solari paesetti montani. La sorpresa consiste nel fatto che nella ricostruzione molti si sono lasciati influenzare dagli stili delle abitazioni dei paesi del nord, dove hanno sgobbato e fatto fortuna. Anche in lontananza, molti centri di questa provincia sembrano piccole e linde cittadine svizzere o tedesche e, avvicinandosi e sostandovi, si notano che anche gli stili di vita ed il gusto degli abitanti si ispirano ad abitudini civiche lontane, le quali, unite alla naturale giovialità campana, rendono questa gente estremamente piacevole da frequentare.
Benevento è in un certo senso più arcigna, rispetto ad Avellino, ed assai meno solare e festosa delle città costiere della Campania. Pare che anticamente si chiamasse Maleventum, ma i romani, dopo aver sconfitto Pirro, cambiarono il nome in un più augurale Beneventum. La città ha l’aspetto di una intellettuale di vecchio stampo, forse per la fierezza aristocratica con cui esibisce i suoi reperti romani, tra i quali un Arco di Traiano di rara bellezza. Oltre al bel Duomo di aspetto pisano, Benevento vanta numerose chiese antiche medievali e barocche. Accanto alla chiesa di Santa Sofia si trova l’interessantissimo Museo del Sannio.
Come l’Irpinia, il Sannio è una regione montuosa, piena di piccoli centri dove la vita si svolge secondo i ritmi di un’antica civiltà contadina. Il clima duro e le strade impervie rendono la regione molto simile alle vicine terre molisane i cui abitanti hanno abitudini molto spartane, un grande rispetto delle tradizioni paesane e familiari ed una cordialità verso gli estranei che sconfina in forme persino eccessive di ospitalità. Chi viene dalle apre montagne del nord scopre che il meridione appenninico non soffre della stessa chiusura e diffidenza, sapendo coniugare la naturale fierezza con la amabilità del sud. E questo significa “vera cultura”.
Foto tratte da Wikimedia
Notizie utili
AVELLINO
BENEVENTO
Parcheggio camper
Lungocalore Manfredi di Svevia 15
GPS. N 41°08’12’’ E 14°46’35’’
Area camper attrezzata
Via Domenico Mustilli
GPS 41°97’53’’ E 14°47’22’’