Chi, in una giornata limpida, ha la fortuna di fotografare il Cervino che si riflette nel Lago Blu del Breuil comprende di essere al cospetto di uno dei paesaggi più belli di tutto l’arco alpino. Il versante italiano della gigantesca piramide di roccia alta 4.478 m s.l.m. gode di una favorevole esposizione al sole, mentre sul versante svizzero la stessa montagna che si ammira da Zermatt appare meno imponente e meno luminosa. Ai piedi del grande monte s’apre una vasta conca un tempo difficilmente raggiungibile e che ospitava il villaggio alpestre del Breuil, nome del sito nel dialetto locale francofono. Oggi, in questo paradiso terrestre si è sviluppato il grandioso centro turistico e di sport invernali di Cervinia. Molti storcono la bocca di fronte alla edilizia moderna, lussuosa, ma invadente, che tende ad occupare le aree pianeggianti ed assalire le alture. Ovunque grandi alberghi, residence, ville, chalet, centri commerciali e ristoranti, ma tutto ciò rappresenta anche la fortuna dei valdostani di questa valle laterale. Da Milano si percorrono le autostrade A4 e A5, e da Torino la A5, fino all’uscita di St. Vincent-Chatillon. Dal centro antico di Châtillon iniziano le salite della Valtournenche solcata dal torrente Marmore, affluente della Dora Baltea. E’ una valle secondaria, ma forse assai più bella della stessa grande Valle d’Aosta. Prima tappa quasi d’obbligo per far riposare i motori ed abituarsi all’altitudine ad Antey Saint André.
E’ una località con varie strutture d’accoglienza, base per gite sul versante ovest nei dintorni della bellissima località di Torgnon, ma ancor più per visitare a est Chamois. La peculiarità di questo villaggio alpino è che si può raggiungere solo per funivia, oppure inerpicandosi a piedi su un ripido pendio o su una mulattiera per speciali veicoli. Il villaggio è una visione incantevole ingentilita da una profusione di fiori che abbelliscono i balconi lignei delle baite e sui pascoli rappresentano un raro campionario di specie botaniche alpine protette. Con seggiovie si possono raggiungere altri punti di osservazione della catena alpina dominata dal Cervino. La strada della valle, dopo ampi tornanti, sale fino al capoluogo Valtounenche, forse anche più attrezzato di Cervinia per accogliere gli appassionati della montagna. La valle termina appunto a Cervinia, famosa anche per i suoi arditi impianti di risalita, mediante i quali è possibile fare sci estivo sul fantastico nevaio eterno del Furggen, oltre quota 3.000. Inutile dire che da queste esperienze si torna con un robusto appetito per gustare le specialità culinarie della valle, dalla famosa fonduta alla carne alla valdostana, dalla polenta “cunsa” con formaggi allo spezzatino di capriolo.
Umberto Mantaut