Divulgare è un compito nobile e utile alla conoscenza, ma è anche un’arte. E diventa un’arte quando la narrazione risveglia la fantasia, suscita stupore. Parole e foto nello splendido volume “Ladispoli Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini” (edizioni CISU) che catturano il lettore trasformandolo in una sorta di esploratore di una terra che immaginava di conoscere e che invece ha in serbo tante sorprese. Un volume che conclude la trilogia sulla storia di Ladispoli, dalla genesi, tra archeologia e sviluppo, a come la conosciamo. Questa edizione, che sarà presentata ufficialmente il prossimo 7 ottobre 2023 presso l’Aula Consiliare “Fausto Ceraolo” del Comune di Ladispoli, porta le firme conosciute nel territorio di Luana Bedin, Luigi Cicillini, Nardino D’Alessio, Marco Di Marzio, Marco Mellace, Claudio Nardocci e Crescenzo Paliotta, sostenute nel loro impegno di narrazione dai contributi forniti da Giuseppe Cifani, dal compianto Furio Civitella, da Giovanna Latour, da Maria Teresa Massaruti e da Cristina Calabrese. Ne parliamo con l’autore più giovane, Marco Di Marzio, giornalista, che in veste di ricercatore troviamo anche nei due libri precedenti.
Di Carla Zironi
Marco, quanto tempo hai dedicato a tutta questa fatica letteraria? E a quali fonti hai attinto?
“Con questo libro si chiude un lavoro di studio e di ricerca durato 9 anni, che ha portato alla pubblicazione, da parte della casa editrice CISU diretta da Enzo Colamartini, di una collana comprendente tre volumi. L’idea di questa nuova opera è partita nei primi mesi del 2020, subito dopo la presentazione del secondo volume, quando con gli altri curatori avvertimmo la necessità di chiudere questo percorso editoriale con la redazione di un testo strutturato con immagini capaci di raccontare 3 mila anni di storia del territorio di Ladispoli, dalle origini ad oggi. Fotografie comprendenti istantanee d’epoca e moderne, opere d’arte e moderni ritrovati della tecnologia rappresentati dalle ricostruzioni 3D. Il libro si compone della Prefazione, scritta dalla direttrice della Collana di Sociologia e delle Professioni CISU Luana Bedin; della Presentazione, redatta dal Sindaco di Ladispoli Alessandro Grando; di otto capitoli, scritti nell’ordine da Nardino D’Alessio,me, Maria Teresa Massaruti, Giovanna Latour, Marco Mellace, Crescenzo Paliotta, Claudio Nardocci, Luigi Cicillini, Furio Civitella, Giuseppe Cifani e Luana Bedin, dove si compie il racconto storico; delle Conclusioni sempre a firma di Luana Bedin; della Bibliografia. Ausilio grafico di Cristina Calabrese. Le fonti da cui, con gli altri curatori, abbiamo attinto per raggiungere tale traguardo, così come per gli altri due volumi, sono state gli archivi storici istituzionali e quelli di proprietà privati, oltre che testimonianze dirette raccolte dalla “memoria storica” tutt’ora in vita e la consultazione di testi storici per confermare la veridicità di quanto scritto nei tre libri.”
Scrivere è anche un po’ un’emozione, quali sensazioni hanno suscitato in te questi volumi?
“Sensazioni immense, soprattutto per il risultato ottenuto. Quando nel 2014 Luana Bedin e Nardino D’Alessio per primi su mandato CISU mi proposero questo progetto editoriale mi dissero che l’obiettivo era quello di redigere una nuova opera sulla storia di Ladispoli. Di libri sul passato della città ne erano stati già stampati da oltre 30 anni e questa nuova idea letteraria si poneva come traguardo quello di completare il panorama delle pubblicazioni storiche su Ladispoli già esistenti. Come sappiamo però, il bello dello studio e della ricerca sta nel fatto che la scoperta non si pone mai limiti. “Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo”, disse una volta Cesare Pavese. Con grande dedizione infatti iniziammo subito le ricerche ed il materiale che raccogliemmo fu moltissimo, tanto da indurci a modificare i piani di pubblicazione, così da poter dare lo spazio che merita ad ogni nuovo documento recuperato. Da qui l’idea di dilazionare tutto in tre libri. Il primo “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Il territorio e il mondo intorno”, presentato sempre nell’Aula Consiliare “Fausto Ceraolo” del Comune di Ladispoli il 14 dicembre 2017, scritto insieme con Luana Bedin, Nardino D’Alessio e Amico Gandini, purtroppo scomparso di recente. Il secondo invece “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Identità e Cultura”, esposto per la prima volta in pubblico il 15 dicembre 2019 presso lo Stabilimento Columbia, redatto con il fondamentale supporto di Luana Bedin, Nardino D’Alessio, Sabino Fiore, Claudio Nardocci e Crescenzo Paliotta. Collaborazione grafica sempre di Cristina Calabrese. Il terzo infine, l’opera che sarà presentata il prossimo 7 ottobre 2023. Nel primo volume si sono voluti analizzare i fattori che dall’esterno hanno determinato la mutazione del territorio, mentre nel secondo quelli che dall’interno ne hanno provocato il cambiamento. Entrambe le presentazioni, 2017 e 2019, hanno goduto del Patrocinio di Comune di Ladispoli e di Regione Lazio, la seconda inoltre, per gli argomenti trattati, di Ministero per i Beni Culturali, Fondazione FS Italiane e Parlamento Europeo, con lettera di saluto scritta dall’allora Presidente David Maria Sassoli sotto il motto “Ladispoli Città dei Popoli”. In tutti e due i volumi la Presentazione è stata a firma di Dario Franceschini, al tempo Ministro per i Beni Culturali. Sensazioni dunque incredibili, se all’inizio qualcuno mi avesse detto che tutto questo lavoro avrebbe prodotto una ulteriore riscoperta storica di Ladispoli vista da più angolature mai ci avrei creduto: ma l’impegno, sappiamo bene, se fatto con dedizione può portare ovunque.”
Quale è secondo te il periodo più bello, o almeno il più interessante, tra quelli descritti?
“Come già detto questo nuovo libro intende ripercorrere 3mila anni di storia del territorio di Ladispoli attraverso le immagini, dunque un tempo molto lungo che comprende al proprio interno in successione cronologica l’esperienza villanoviana, quella etrusca e romana con il porto e colonia di Alsium, l’oscurantismo del Medioevo, il risveglio con Palo e l’edificazione del Castello e del Borgo, l’arrivo dei Bagni al mare, la nascita della Stazione Balneare Ferroviaria Ladispoli, la città così come la conosciamo oggi. Basti pensare che gli otto capitoli accennati nella risposta alla domanda precedente sono nel libro così suddivisi: “Tremila anni tra storia e immagini”, scritto da me e Nardino D’Alessio, che forma l’ossatura portante del testo; “Come in un film: da Alsium a Ladispoli, le scenografie in 3D di Flipped Prof”, con l’introduzione di Crescenzo Paliotta, dove è possibile ammirare il lavoro compiuto da Marco Mellace, divenuto una celebrità internazionale per i suoi lavori multimediali didattici e multidisciplinari, di aver riportato in vita, mediante le ricostruzioni 3D, alcuni dei più antichi e importanti siti presenti sul territorio, compreso il volto della neonata Ladispoli del 1888; “Ladispoli celebra e commemora”, scritto da me, Nardino D’Alessio e Claudio Nardocci, che intende focalizzare l’attenzione su quegli eventi turistici, folcloristici e spirituali che hanno accompagnato la crescita di Ladispoli; “La memoria storica nella testimonianza fotografica” dove si vuole compiere una doverosa sottolineatura al lavoro di eccellente fotografo eseguito nel tempo da Luigi Cicillini,direttore di Centro Mare Radio; “Ladispoli ripresa dall’alto”, scritto da Luigi Cicillini, Nardino D’Alessio e me, che intende mostrare con l’ausilio delle foto aree come la città si è sviluppata nel tempo fino ad assumere il suo ultimo profilo; “La Sanità”, redatto nel 2015 da Furio Civitella, medico ed ex Sindaco di Ladispoli, scomparso il 22 ottobre 2022; “La bonifica di Palidoro”, raccontata da Giuseppe Cifani, uno dei fattori che ha contribuito alla crescita della città dalla Seconda Guerra Mondiale in poi; “Un lungo viaggio nel tempo”, scritto da me e Nardino D’Alessio, che comprende considerazioni finali dell’opera. Importanti inoltre anche i paragrafi “La Longarina di Torre Flavia, dall’archivio di Maria Teresa Massaruti”, che pone un focus su uno degli ampliamenti urbanistici della città, e “Da Ladispoli ad Alba e ritorno – Diario di Luigi De Michelis 10 luglio 1943 – 6 giugno 1944, a cura di Giovanna Latour”, dove è possibile conoscere come il territorio ha vissuto l’esperienza più dura della Seconda Guerra Mondiale. Pertanto, trattasi un’opera molto ricca dal punto di vista dei contenuti, che per come sono affrontati rende difficile poter definire l’uno migliore dell’altro. Posso dire però che se da un lato la storia antica conserva il suo fascino poiché carica di mistero è in quella contemporanea che si concentra la maggiore attenzione, se non per l’attaccamento del territorio con Ladispoli.”
Sicuramente questa storia che parte da tremila anni fa merita un posto d’onore negli scaffali delle librerie, ma avete in mente un’operazione didattica di diffusione nelle scuole del territorio?
“Certamente si! Basti pensare che gli stessi eventi di presentazione del libro, partendo da quello del prossimo 7 ottobre 2023, saranno itineranti all’interno della città e tutti avranno una impostazione tematica, andando cioè ad affrontare in dettaglio gli aspetti che hanno determinato la Ladispoli che conosciamo noi oggi. L’idea di andare a fare delle lezioni di storia locale nelle scuole era già partita con l’uscita del secondo volume, avevamo già incontrato vari dirigenti scolastici,e richiesto dei finanziamenti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, ma vuoi il Covid e diversi altri impegni non si dette poi seguito a questo progetto. Ora invece ci sono le condizioni per poter dare vita ad un percorso di questo tipo, magari anche con altre ambizioni e traguardi, capace di coinvolgere non solo gli studenti ma anche le famiglie stesse, perché Ladispoli è un bene di tutti. Partendo dall’uscita di questa nuova Opera, con il supporto della stessa casa editrice CISU stiamo elaborando un progetto che riguarda l’organizzazione di sessioni di incontri pomeridiani dedicati proprio alla storia di Ladispoli. Un modo diverso ma senza dubbio incisivo di fare educazione civica, permettendo a tutti di poter conoscere più in profondità il luogo della loro vita.”
Un’ultima domanda, o forse una curiosità: Secondo te la conoscenza di questa opera può essere utile a creare o a risvegliare un miglior senso civico nei confronti di Ladispoli? Un senso di comunità? O è mission impossible?
“Spesso è proprio dai libri che registi di fama riescono a produrre grandi film, questo per significare l’importanza di un lavoro letterario e i suoi possibili sbocchi. Senza dubbio in questo caso, anche per la tipologia del prodotto realizzato, e non lo dico perché direttamente interessato, vi sono le condizioni per poter accendere un rinnovato senso civico nei riguardi di Ladispoli. Si pensi alle celebrazioni per il primo centenario della fondazione della città, svoltosi nel 1988, che dette avvio al percorso di conservazione della memoria storica anche con la pubblicazione di libri, di assoluto pregio. Già prima Corrado Melone, Federico Ascani, Gaetano Camboni, Federico Castellano e Anna Maria Conforti, Aldo Ercoli, Franco Di Antonio e Francesco Vizioli, Paola Solaroli Moretti, Claudio Nardocci, Ladislao Odescalchi jr, Crescenzo Paliotta, Bruna e Marina Panunzi, Sergio Paris, la Parrocchia di Santa Maria del Rosario, il Consorzio di Marina di San Nicola e lo stesso Comune di Ladispoli hanno prodotto opere che di volta in volta alla loro uscita ponevano la città nelle condizioni di poter fare un salto in avanti verso quel senso di comunità a 360 gradi. La speranza è che con questi tre libri si possa contribuire ad accrescere ulteriormente questa constatazione, ne vale per il futuro di Ladispoli.”