A degna conclusione delle celebrazioni per il centenario del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia (1924 – 2024), il PACT riporta temporaneamente a Palazzo Vitelleschi (attuale sede del Museo) – in una straordinaria mostra diffusa, dal 5 dicembre 2024 al 4 marzo 2025 – il capolavoro di Filippo Lippi “Madonna di Tarquinia” (1437), oggi a Roma presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica ma già esposto qui, nello Studiolo adiacente alla Cappella, nel periodo intercorso tra il suo riconoscimento, effettuato da Pietro Toesca nel 1917, e il suo trasferimento a Roma nel 1943.
Un progetto profondamente sentito dalla città e dalla sua comunità, contraddistinto da un alto valore culturale e simbolico, che offre a tutti l’occasione di visitare Tarquinia e il suo museo nel periodo delle festività natalizie e nell’anno del Giubileo. Ma soprattutto, che racconta e ricostruisce la relazione di reciprocità che intercorre tra la città, il cardinale e l’opera. Proprio negli stessi anni in cui il Vitelleschi faceva costruire il proprio palazzo a Corneto (la denominazione ufficiale della città fino alla seconda metà dell’Ottocento), infatti, Filippo Lippi, su commissione del cardinale, realizzava a Firenze il dipinto universalmente noto come la “Madonna di Tarquinia”: anno domini 1437 è la data riportata sul cartiglio dipinto al centro del suppedaneo del trono della Madonna, in una delle più soavi composizioni sacre quattrocentesche, a parere di tutti i critici, commissionata dal cardinale per la sua città natale.
Organizzata dal PACT nell’ambito delle attività del Dipartimento per la Valorizzazione Culturale del Ministero della Cultura e con il supporto determinante della Direzione Generale Musei, grazie a un accordo con le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini e in collaborazione con il Comune di Tarquinia e la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, la mostra – mettendo a sistema i risultati di studi recenti – illustra i legami tra arte, religione e potere nella Tarquinia della prima metà del Quattrocento, presentando il capolavoro di Filippo Lippi nel suo contesto originario di destinazione e di relazioni, con il suo importante palazzo aristocratico, le sue chiese e la sua spiritualità, in particolare quella sviluppata dall’ordine agostiniano. Per restituire al meglio questa complessità e questa condizione plurale, la mostra “1437. La Madonna di Filippo Lippi, Tarquinia e il Cardinale Vitelleschi” si traduce in un progetto espositivo “diffuso” su cinque siti tarquiniesi significativi: oltre a Palazzo Vitelleschi, anche il Duomo, la chiesa di S. Maria in Castello, il Palazzetto di S. Spirito – Archivio Comunale, la Sala degli Affreschi – Palazzo del Comune. Il fulcro della mostra è lo straordinario dipinto di Lippi, collocato al culmine di un percorso espositivo che parte dal loggiato e dalla Sala d’Armi del Palazzo Vitelleschi, passa per la “Pinacoteca” e lo Studiolo e termina nell’abside della Cappella del secondo piano, all’interno di una vetrina che consente di fruire l’opera in un ambiente molto suggestivo e con il dovuto isolamento. Un percorso che racconta, attraverso una selezione mirata di opere e documenti, la storia della famiglia Vitelleschi e del Cardinale, le fasi costruttive del Palazzo, la genesi del capolavoro di Lippi, la sua collocazione originaria e i suoi trasferimenti, in quattro sezioni: lo Scenario, il Cardinale, il Palazzo, il Capolavoro.
I contenuti informativi sono veicolati con testi, audio-guide e supporti multimediali di approfondimento. L’esposizione si avvale inoltre di un sistema di identità visiva elaborato ad hoc, ma connesso con il logo del sistema museale in uso, che valorizza alcuni aspetti, anche cromatici, del capolavoro di Lippi.
Visitabile fino al 4 marzo 2025, questa mostra è un’occasione imperdibile per poter ammirare a Tarquinia, seppur per un breve periodo, all’interno del gioiello architettonico di Palazzo Vitelleschi, non solo un capolavoro dell’arte rinascimentale, ma una vera e propria icona di Corneto ricollocata nel suo contesto d’origine.
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