Gli ucraini la chiamano Lviv, ma tutta l’Europa la ricorda come Leopoli, una delle città più belle del vecchio continente. Per secoli a partire dal medioevo in cui fu fondata, ebbe grande importanza politica, religiosa e commerciale, come crocevia fra l’oriente e l’occidente. E’ curioso che l’UNESCO che nel 1998 ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità l’intero nucleo storico di questa città, sottolinei soprattutto l’importanza del suo cimitero situato in località Lychakiv, non lontano dal centro. In effetti questo camposanto come in tutte le città è un luogo triste, ma a Leopoli acquista un grande significato per la storia dell’Ucraina, un paese travagliato, con periodi oscuri che mai sono riusciti ad offuscare questo faro culturale europeo. A Lychakiv riposano famosi prelati, artisti, poeti, scrittori, musicisti e architetti che hanno contribuito alla fama e alla bellezza di Leopoli. Fondato come Riserva protetta nel 1786 su un’area di 42 ettari, il grande cimitero è anche un museo a cielo aperto ricchissimo di tombe monumentali, come del resto in altre grandi città europee, basta ricordare da noi il cimitero di Staglieno a Genova. Dunque la visita, seppure induca tristezza, non deve essere evitata, specie se si vuole capire qualcosa della cultura e della religiosità della grande nazione Ucraina. La città, per contro, è gaia, dopo gli anni bui dell’oppressione sovietica, quando gli abitanti si mostravano scontrosi con chiunque si rivolgesse loro in russo. Oggi, il centro storico perfettamente conservato rivela ancora quanto importante è stato il contributo offerto da Leopoli nella storia e nella cultura del nostro continente. Sebbene la capitale della nazione sia Kiev, si può ben asserire che il cuore dell’Ucraina continui a battere a Lviv, oggi cresciuta dal punto di vista urbanistico, economico e demografico. Del resto Leopoli è la città ucraina più importante nell’area più occidentale del paese e in tutti i particolari si avverte come l’Ucraina desideri avvicinarsi più alla Unione Europea, con tutti i suoi difetti, che al vecchio blocco orientale, che tende ad attrarla verso il mondo asiatico. Del resto qualche traccia di questa influenza si nota anche a Leopoli nei mercati che in russo si chiamano “bazari” ed hanno atmosfere orientali, come del resto ad Atene o nella splendida Cracovia.
Umberto Mantaut