Plitvička Jesera è il nome serbocroato dei laghi di Plitvice, una meraviglia della natura protetta dall’Unesco dal 1979 e inglobata nel Parco nazionale croato dei laghi a partire dal 2000. Per ammirare questo sito straordinario il turista deve abbandonare le soleggiate spiagge dalmate e dirigersi all’interno per una ottantina di chilometri su strade tortuose. Arrivando dall’Italia e da Fiume di solito si prende la strada interna da Senj. Quando ci si addentra nel parco il bosco si fa sempre più fitto e ricco di essenze forestali, mentre al suolo scorrono abbondanti acque limpide sul substrato di rocce calcaree. Nello scenario verde occhieggiano numerosi laghetti azzurri separati da dighe naturali e collegati da circa novanta candide cascatelle di altezza diversa da 3 a 78 metri. Il primo lago si chiama Prošḉe e il più grande Kozjak, in tutto si tratta di 16 diversi specchi d’acqua. La meraviglia di Plitvice risiede nel fatto che l’azzurro dell’acqua, che ovunque è un colore piuttosto definito e sbiadito, in questo parco assume innumerevoli sfumature che dipendono dalla profondità dei laghi, dalla vegetazione che li circonda, dall’ora del giorno e dalla flora subacquea. Per godere di questi spettacoli occorre seguire i numerosi sentieri che nel fitto verde del parco uniscono le differenti spiaggette dei laghi. Le strutture di accoglienza si trovano quasi tutte intorno al lago più grande, ma nel parco vi sono numerosi spazi per campeggiare. Le essenze forestali più diffuse sono conifere come pini e abeti e latifoglie nordiche come le betulle e i faggi. Per i pescatori i laghi offrono trote e gamberi d’acqua dolce. Per godere con calma di tanta bellezza è consigliabile un soggiorno nel parco di almeno una settimana in piena estate.
Umberto Mantaut