Da SI Ladispoli riceviamo e pubblichiamo
“Volevo ringraziare pubblicamente l’arma dei Carabinieri di Ladispoli per la loro prontezza d’intervento dopo aver chiesto personalmente il loro aiuto per risolvere questa situazione spiacevole”.
Così recita un post pubblicato in diversi gruppi Facebook che parlano della nostra città, divenuto in breve tempo virale, scatenando gli odiatori del web, che questa volta hanno avuto sotto gli occhi una vittima perfetta: un povero, un dimenticato, uno degli ultimi.
”La spiacevole situazione” è un signore, un essere umano, che si è messo a dormire davanti alle vetrine di qualche esercizio commerciale.
“La spiacevole situazione” è stata fotografata e sbattuta sui social, come un fenomeno da baraccone.
Come se pubblicare le miserie altrui ci facesse sentire migliori, ci facesse credere di stare dalla parte giusta del mondo.
Infatti sotto il post sono innumerevoli i commenti sprezzanti di alcuni cittadini verso un evidente disagio, parole disumane e ciniche verso quel pover’uomo, che viene definito addirittura “degrado”.
Un particolare non da poco è che il post sia stato pubblicato da una consigliera comunale, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, tutelare i diritti ed essere garante del rispetto delle leggi.
Soprattutto avrebbe dovuto cercare di dimostrare un minimo di umanità, non solo per la figura amministrativa che rappresenta.
Perché il ringraziamento alle forze dell’ordine, che hanno semplicemente svolto il proprio dovere, vuole mascherare il dileggio verso quell’uomo buttato a terra, un malcelato disprezzo che era l’unico scopo del post.
Un commento su tutti, rivolto a chi invece trovava quella foto un gesto di vergognoso sciacallaggio.
“Queste persone sono le paladine del buonismo su Facebook.
Poi magari se lo trovano davanti e si girano dall’altra parte. A sta gente gli piace il degrado e la monnezza perché tanto non ce l’hanno dentro casa, così brave a chiacchiere, ma di fatti ne vedo pochi. L’Italia non è l’Africa, non ci si butta per terra a dormire ovunque in barba alle regole e provocando solo degrado!!! Invece di spendere i soldi per bere e ridursi così, ci si poteva comprare da mangiare!! E qui c’è una spiaggia immensa, poteva andare a dormire lì!!! Ma la loro cultura è così e non capiscono che invece qui ci sono delle regole e in primis ovviamente, la colpa è di chi non gliele fa rispettare e di chi li fa venire solo per i fondi europei, per poi abbandonarli a se stessi. L’Italia se continua così tra 10 anni, sarà un campo profughi a cielo aperto!!”.
Non dimentichiamo che con l’ordinanza n. 94 del comune di Ladispoli, il 9 settembre si è provveduto allo sgombro delle roulotte che erano in stallo a via del Tritone, in cui possiamo supporre vivessero persone che non hanno una casa.
Ancora interventi per allontanare persone senzatetto.
Ancora una finta soluzione.
Ancora azioni contro i poveri e non contro la povertà.
Come era accaduto alla stazione, dove si erano tirati su muri di cartongesso pur di non far riparare dal freddo invernale dei poveri senza dimora.
Ancora una volta, per quanto riguarda queste persone che vivono per strada, il problema non è la loro povertà e l’isolamento sociale, ma sempre e solo quello del ‘decoro’. O del fatto che possono ‘dare fastidio’. Certo che ‘danno fastidio’: rappresentano una sconfitta sociale, l’altra parte della medaglia delle nostre esistenze borghesi.
Ma il ‘decoro urbano’ consiste nel trovare ospitalità e rifugio per chi ne ha bisogno, non nel ‘rimuovere’ queste persone, nello ‘spostarle’, nel portare via loro le poche cose che hanno – perfino i cartoni che usano come giaciglio – quasi fossero sacchi di spazzatura da ‘allontanare’ e ‘smaltire’. Senza contare che sul piano ‘pratico’, le stesse persone tornano dopo pochi giorni negli stessi luoghi.
Ci sono di nuovo le roulotte a via del Tritone, infatti, e le altre sono in bella vista al parcheggio provinciale di Via Settevene Palo.
I poveri in Italia sono oltre 5milioni di persone e le destre anziché mettere nella loro propaganda elettorale soluzioni per combattere o aiutare i casi estremi di povertà parla solo di proibire nuovi sbarchi.
I poveri non vanno aiutati, vanno fatti morire in mezzo al mare, lontano dai nostri occhi, secondo la prosopopea di certa demagogia.
Non ci tolgono nulla, non ci rubano il lavoro, non ci faranno diventare come loro: in realtà, non i poveri, ma i ricchi ci impoveriscono (speculatori finanziari, imprenditori che non pagano il giusto salario, evasori delle tasse grandi e piccoli…). È nei confronti dei ricchi che dovremmo provare diffidenza e paura, invece li ammiriamo.
La destra fomenta la guerra tra gli ultimi, con argomenti che distolgono l’attenzione dei cittadini dalle vere cause delle disuguaglianze.
Insomma “ai poveri non si perdona neppure la povertà”, come sostiene anche Francesco.
Vogliamo sottolineare che l’alcoolismo è una malattia riportata nel manuale diagnostico dei disturbi mentali.
Purtroppo ne sono affette tantissime persone. Verso le malattie mentali va messo da parte ogni pre-giudizio e possibilmente vanno curate. Nel nostro distretto sanitario non è ancora presente il Serd (servizio socio sanitario per le dipendenze) e i ns sindaci non si sono mai preoccupati di fare una battaglia con la ASL per averne uno (negli altri distretti c’è).