Sono ormai decine i cittadini che in poche ore, hanno avuto da ridire sull’ultima comunicazione “social” da parte del Comune riguardo la card destinata alla spesa di beni di prima necessità.
Una manovra di questo governo grossolana ed inefficace, che fa nascere dubbi e perplessità anche sulle graduatorie dei beneficiari, gestiti dai comuni.
Il ministero prevede, per Ladispoli, 1274 carte da consegnare ai cittadini con documentate difficoltà economiche.
Dopo il covid, sono aumentate le famiglie in crisi e la paura di non riuscire a pagare bollette, mutui o semplicemente la spesa quotidiana, ha gettato sconforto anche laddove sembrava impossibile.
Lavoratori, disoccupati, pensionati che quotidianamente devono gestire situazioni difficili, spesso senza aiuti o comunque stritolati dai debiti. Una bomba sociale a cui non si vogliono trovare soluzioni, una dignità che si perde giorno dopo giorno.
Per questo, le parole comunicate ai cittadini da parte del comune, stridono nelle nostre orecchie: “esclusivamente”, “entro e non oltre”, e, per quello che vediamo, una modalità anomala rispetto la procedura prevista dalla norma e dai comunicati Inps.
L’INPS invia i nominativi, il comune le raccoglie e modifica reinviandoli all’INPS e, una volta accettati e confermati questi nominativi, il comune deve pubblicare le graduatorie, rispettandone le scadenze, nel rispetto ovviamente della privacy, spedendo le lettere con i codici PIN e relative informazioni.
La richiesta del comune di Ladispoli, ovvero quella di fare mobilitare i cittadini con telefonate o richieste via PEC, per verificare i requisiti e semmai ricevere la lettera (brevi manu entro l’11 agosto, in seguito per via postale) risulta una mancanza di rispetto, di tatto, addirittura di decenza verso le famiglie con difficoltà.
Ecco la distanza tra politica e vita reale che si rafforza. Ecco che il “povero” è costretto, per ricevere quello che gli spetta, a stracciare la sua dignità, ad essere messo in una graduatoria della povertà, a promettere sudditanza per un contributo minimo per sopravvivere.
E il ricordo va a quelle strane telefonate effettuate in passato ” da parte del comune”, mai smentite e mai denunciate, di chi ha approfittato della situazione covid per reperire i contatti dei cittadini in difficoltà per fini che tutt’ora ci sfuggono…
Ancora siamo qui a rimarcare la mancanza di trasparenza di questa amministrazione ad ogni livello.
Abbiamo paura che queste situazioni servano a ben altri scopi e ci auguriamo vengano seguite al più presto le regolamentazioni impartite dal ministero.
Circolo Sinistra Italiana
Roma Litorale Nord
“Mahsa Amini”