Il Collettivo Adelante commenta le gaffe del Sindaco Grando
Il ruolo di un sindaco va ben oltre la gestione degli affari amministrativi di una città. È un incarico che richiede sensibilità, comprensione e un profondo legame con le esigenze della comunità locale. Tuttavia, sembra che il Sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, stia dimostrando una mancanza sconcertante di tali qualità, come evidenziato dalla sua ultima gaffe riguardo la mentalità dei cittadini di Ladispoli.
In una recente dichiarazione, Grando ha fatto riferimento alla mentalità “da paesello” dei cittadini di Ladispoli. Questo commento, oltre a essere offensivo, riflette una profonda mancanza di comprensione e rispetto per la comunità che dovrebbe servire. Tale dichiarazione non solo alimenta divisioni, ma dimostra anche un atteggiamento distante e alienante nei confronti dei residenti.
Ciò che rende ancora più sconcertante questa gaffe è il contesto socio-economico in cui si colloca Ladispoli: la città non è immune ai disagi economici e sociali che affliggono molte comunità in tutto il mondo. La disoccupazione, la povertà e altri problemi economici sono realtà quotidiane per molti cittadini, che ora si trovano ad affrontare un sindaco che sembra non comprendere appieno le sfide che essi vivono.
Questa non è la prima volta che il Sindaco Grando si trova al centro dell’attenzione per dichiarazioni inappropriate. La sua tendenza a sottovalutare i problemi reali della città che amministra e quelli che ogni giorno sconvolgono il nostro paese dimostra un’inadeguatezza nella leadership. Ricordiamo il passaggio sul reddito di cittadinanza, quando il Sindaco Grando affermò che “il reddito di cittadinanza ha fatto breccia nel sud Italia”; tale dichiarazione non è solo fuorviante ma anche offensiva. Questo commento suggerisce una visione distorta della realtà economica del Paese, trascurando le vere sfide che molte famiglie affrontano. Invece di affrontare le complessità delle questioni economiche, il Sindaco Grando sembra preferire generalizzazioni superficiali che alimentano inutili divisioni tra le regioni. In quella stessa occasione dichiarò anche che “stiamo crescendo delle generazioni di parassiti”, e questa esternazione è ancor più problematica. “Parassiti”: con tale termine denigratorio non solo manca di rispetto alle persone colpite dalla povertà e dalla disoccupazione, ma mostra anche una totale mancanza di empatia e comprensione per le sfide reali che molte famiglie devono affrontare per mettere il cibo sulla tavola e garantire un futuro migliore per i propri figli.
Come non ricordare anche la gaffe sul plagio del discorso in occasione del Giorno della Memoria del 29 gennaio 2020, quando fu colto in castagna dal Movimento 5 Stelle che evidenziò la somiglianza tra il discorso di Grando e quello di Matteucci. Grando riconobbe pubblicamente l’errore, attribuendolo a un suo collaboratore non nominato al quale avrebbe chiesto di preparare il suo discorso. La spiegazione fornita fu che il collaboratore si fosse ispirato a un testo letto su internet, che si rivelò poi essere il discorso di Matteucci del 2007.
Andiamo avanti: la gestione del “caso Kimba”, il leone scappato dal circo Rony Roller; questo episodio solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza nella città di Ladispoli e sulla trasparenza riguardo ai permessi e alla distanza tra il circo e le abitazioni. Per non parlare delle teorie complottiste che volevano il leone fuggito a causa di un sabotaggio.
Il Sindaco Grando in campagna elettorale espresse la sua contrarietà a ospitare sul territorio circhi con animali, peccato però che due anni fa andò a uno degli spettacoli. E fece pure un discorso sul palco.
Queste gaffe si aggiungono a un comportamento inadeguato durante le sedute del Consiglio Comunale, dove il Sindaco Grando è spesso accusato di comportamenti degradanti e insinuazioni personali. In una nota del 7 ottobre 2023 gli stessi consiglieri comunali di opposizione affermarono che questo tipo di condotta non è nuovo, lasciando intendere un modello di comportamento ripetuto.
Tutti questi atteggiamenti e queste gaffe non possono essere considerate semplici errori di comunicazione. Esse rivelano una disconnessione profonda dalla realtà economica e sociale della città che Grando è chiamato a guidare. Un leader dovrebbe essere in sintonia con le preoccupazioni e le esigenze della sua comunità anziché perpetuare stereotipi e giudizi superficiali. Questa dinamica negli ultimi giorni ha visto coinvolto anche l’assessore Porro che, in un comunicato in cui avrebbe dovuto chiarire la questione dei 345,000 euro per il Capodanno, si è invece espresso in fantateorie economiche – invitando infine i cittadini di Ladispoli ad ascoltarlo paragonandoli ai bambini quando non capiscono.
L’incarico di sindaco richiede un individuo capace di unire la comunità, di affrontare le sfide con soluzioni concrete e di promuovere la solidarietà. Le dichiarazioni di Grando, al contrario, minano la fiducia nella sua capacità di fornire una leadership adeguata. Ladispoli ha bisogno di un leader empatico e consapevole, in grado di comprendere e risolvere i problemi reali della città anziché perpetuare stereotipi dannosi.
Le gaffe di Grando non sono solo lapsus linguistici, ma segnali di una mancanza più profonda di comprensione e rispetto per la comunità che rappresenta. È urgente che il Sindaco rifletta sulle sue parole e sulle conseguenze delle stesse, che inevitabilmente intaccano la fiducia della città nella sua leadership. La comunità di Ladispoli merita un sindaco che sia in grado di affrontare le sfide con empatia e intelligenza, non un sindaco che alimenta divisioni con commenti superficiali e offensivi.
Un sindaco dovrebbe essere un catalizzatore per il cambiamento positivo, lavorando a stretto contatto con la comunità per trovare soluzioni ai problemi anziché alimentare inutili divisi. La comunità di Ladispoli merita un leader che sia profondamente impegnato nel migliorare le condizioni di vita per tutti i cittadini. È tempo che Grando si chieda se sia in grado di rappresentare adeguatamente la sua comunità. La richiesta di responsabilità dovrebbe provenire non solo dai cittadini, ma anche dalle istituzioni locali che devono garantire una leadership competente e rispettosa.
Il recente annullamento dell’esibizione di Emis Killa prevista al concerto di Capodanno dimostra che il Sindaco si trova di fronte a una comunità che ha dimostrato di avere voce e potere nel respingere comportamenti e dichiarazioni inadeguate. È imperativo che Grando rifletta sul fatto che il popolo cittadino ha vinto, dimostrando forza e determinazione nel difendere gli interessi della comunità. L’inutile sperpero di denaro pubblico e le gaffe ripetute dovrebbero essere un monito per il Sindaco, invitandolo a considerare il bisogno di un dialogo costruttivo con la città per promuovere la crescita e il benessere di Ladispoli.
Si spera che Grando, anziché chiudersi nella sua roccaforte dorata con un atteggiamento arrogante e presuntuoso, scelga di ascoltare veramente le preoccupazioni dei suoi concittadini. Solo attraverso un impegno sincero e aperto al dialogo potrà contribuire positivamente alla costruzione di un futuro prospero per Ladispoli, rispettando e valorizzando la voce della comunità che in queste ultime settimane si è espressa e come si è espressa, con sua somma gioia, alle scorse amministrative – quando si impose con il 58% dei voti a favore.
“La vera vittoria risiede nell’abilità di imparare e crescere anche dai propri errori, trasformando ogni sbaglio in un gradino verso il successo”. (anonimo)