I cittadini di Ladispoli e Cerveteri, specie i responsabili nelle alte sfere locali di mentalità provinciale, come dire ristretta, si ostinano a non rendersi conto che le due realtà comunali formano una vasta conurbazione di più di 80.000 abitanti, tutti motorizzati. Se si escludono i giovanissimi e gli anziani, tutta la popolazione attiva è costretta, anche per la carenza di adeguati servizi di trasporto pubblico, a condurre la vita grama dei pendolari. Negli orari di punta uscire o entrare nei due centri urbani sta diventando un problema serio. Si aggiunga che nella stagione estiva fra Marina di San Nicola e Furbara, passando per Palo, Ladispoli e Marina di Cerveteri, la costa è meta di innumerevoli fruitori del bellissimo arenile. Cerveteri è meta turistica tutto l’anno per gli appassionati di archeologia, per la straordinaria necropoli e il suo ricco museo. Il territorio intercomunale è attraversato da due arterie importanti, la SS1 Aurelia e la A12. Ogni giorno in certi orari, nei fine settimana, in occasione di eventi importanti che attirano folle di visitatori, un fiume di veicoli raggiunge, specie da Roma, la già citata conurbazione Ladispoli-Cerveteri e si imbatte in vie d’accesso degne di piccoli centri rurali secondari. Occorre osservare le planimetrie stradali della zona per capire come stanno le cose in concreto. In un certo senso Ladispoli è meno disorganizzata. Chi proviene da sud sull’Aurelia trova uno svincolo presso la vecchia stazione di Palo Laziale ed entra abbastanza facilmente in città trovando un’arteria di relativo scorrimento, fra Palo e Torre Flavia, rappresentata dalle vie Palo Laziale, Ancona e Roma. La via Ancona ha le corsie di marcia separate da una vasta area per giardini e mercato. Al centro si apre la piazza più importante della città e a destra si accede al Viale Italia, animatissimo perché sede dello “shopping” e della “movida” locali e via di accesso alla stazione delle ferrovie. Entrare o uscire da Ladispoli a nord è invece sempre problematico. Da Cerveteri, dalla uscita autostradale e dalla via Aurelia, dopo una rotonda la strada di accesso alla città è troppo stretta. Si sfiora l’entrata del cimitero e si viaggia a passo d’uomo fino allo stretto cavalcavia sulla ferrovia. Poi l’automobilista entra in un dedalo di viuzze. Trovare parcheggio è un’impresa impossibile. Per la verità, prima del ponte ne era stato realizzato uno abbastanza capiente, chiuso in fondo dal terrapieno della ferrovia infestato da sterpaglie. Poteva essere “di scambio” se dotato di navetta o almeno qualcuno avesse capito che un piccolo sottopassaggio pedonale avrebbe consentito di raggiungere in un minuto la stazione, la piazza antistante capolinea delle linee urbane e il centrale Viale Italia. Disertato dagli automobilisti è ora un accampamento indecente, certamente abusivo, ma di sicuro tollerato. Nel breve periodo si può fare ben poco. Paradossalmente si dovrebbe scoraggiare l’afflusso veicolare al centro. Arrivando da nord si dovrebbe meglio segnalare e favorire la deviazione del traffico verso il nuovo cavalcavia a ovest, la zona della Posta centrale e il quartiere Caere Vetus. Viale Italia dovrebbe essere assolutamente pedonalizzato, favorendo il traffico tra ferrovia e costa passando per Via Flavia e al contrario usare la Via Trieste per andare da Via Ancona alla ferrovia. Comunque, allo stato attuale, immaginare un traffico scorrevole nel centro urbano di Ladispoli è un’utopia. Il vero problema sono i parcheggi, i quali, anche a pagamento sono insufficienti per una città balneare e densamente abitata. Esiste la possibilità dei parcheggi multipiano, ma, essendo per loro natura edifici mostruosi, sarebbe opportuno progettarli in aree molto periferiche e collegarli con navette gratuite, con corse molto frequenti. La situazione a Cerveteri è alquanto differente e nella direzione del centro storico assai peggiore. Dalla Aurelia e dallo svincolo attualmente molto pericoloso e caotico della A12, esiste una sola strada stretta che sale verso il centro, via Settevene-Palo, dove si procede a passo d’uomo nelle ore di punta. Le cose sono migliorate solo di poco dopo la realizzazione della rotonda con svincolo per la tangenziale Settevene Palo Nuova e la via Chirieletti. I turisti diretti alla necropoli della banditaccia, non trovano una segnaletica adeguata per una località protetta dall’UNESCO, ma almeno possono seguire ad un certo punto il viale Manzoni a quattro corsie. Parcheggiare nel centro di Cerveteri è impresa ardua. Nella parte storica è logico non poter entrare in automobile e nella centrale Piazza Aldo Moro e in tutte le vie adiacenti gli spazi sono troppo limitati. Nessuno ha mai pensato ad un capiente parcheggio sotterraneo, sotto la Piazza Moro o scavando sotto la altura che ospita la Legnara. Nelle grandi frazioni residenziali e balneari la situazione è meno problematica con criticità solo nell’alta stagione estiva, nei fine settimana o in occasione di eventi importanti. Tuttavia da anni si attendono rotonde stradali sull’Aurelia per gli accessi di Marina di Cerveteri. L’incrocio fra l’Aurelia e la via Fontana Morella, nonostante il semaforo, risulta altamente pericoloso, la rotonda al km. 43,700 la promettevano già nel 1972 e ancora si attende. Tutti queste lamentele come al solito saranno inutili e possono pure annoiare. Ci vuole un elemento divertente e Cerveteri è stata generosa nel creare una situazione paradossale e altamente ridicola se non fosse fonte di altri disagi per i cittadini. Parliamo di come è stato “sistemato” il piazzale antistante la stazione di Marina di Cerveteri. La struttura è sicuramente la migliore ed anche la più bella lungo la tratta Roma-Civitavecchia della metropolitana regionale FL5. Appena scesi dai treni i passeggeri dovrebbero trovare ad attenderli una navetta per il centro della città. Esiste, ma non può manovrare nel piazzale della stazione pieno di assurde aiuole concepite da un progettista bambino che si è divertito a fare cerchietti col compasso. Chi usa l’automobile e riesce ad arrivare alla pensilina della stazione se è fortunato trova pure posto per parcheggiare negli spazi allo scopo destinati, troppo pochi, tenendo conto che anni fa il numero di pendolari era assai inferiore rispetto a quello attuale. Al ritorno da Roma, l’infelice che esce dai parcheggi deve affrontare un labirinto di viuzze dissestate che fa impazzire persino il filo di Arianna del navigatore di bordo, per chi lo ha. Su una corsia ristretta si svolta a destra sulla Via Perusia fra macchine parcheggiate su due lati, si raggiunge la Via Pietro Alfani, ma non si può andare a destra verso la rotonda. Bisogna svoltare a sinistra e poi subito a destra lungo Piazza Romeo Fagnani, seguire la rotonda e prendere Via Oriolo per pochi metri, svoltare a destra su Viale Campo di Mare, finalmente raggiungere la grande rotonda, dalla quale si scorge la stazione lasciata dieci minuti prima e finalmente ripercorrere Viale Campo di Mare verso l’Aurelia e Cerveteri città. Fa caldo, la macchina è arroventata, il motore ansima, per muoversi qui si sudano le famose sette camicie.
Umberto Mantaut