Piove e fa freddo. Incredibilmente è arrivato l’inverno, chissà se nel Palazzetto Comunale di Ladispoli se lo aspettavano. E chissà se sono stati presi provvedimenti per dare una sistemazione consona alle persone senza fissa dimora.
Sono anni che ci trasciniamo questo problema e le uniche soluzioni messe in atto sono state un muro per chiudere la sala d’aspetto della stazione, eretto da RFI, ed uno sgombero di roulotte nel mese di Luglio, messo in atto dal Sindaco Grando e della sua giunta. Intanto quelle stesse roulotte si sono spostate sotto al cavalcavia dell’ex campo sportivo e nel frattempo sono anche aumentate.
Alcune persone senza fissa dimora – che abbiamo incontrato in un’occasione speciale – ci hanno raccontato che vorrebbero lavorare per riacquisire una loro dignità. Ecco, noi pensiamo che questo dovrebbe fare un’amministrazione comunale: tutelare i diritti di chi li ha persi lungo la strada e non solo demandare il problema al mondo cattolico e del volontariato laico. I problemi si risolvono ponendo la persona al centro di progetti individualizzati, ponendosi come obiettivo il reinserimento e l’autonomia.
Come forza politica di opposizione abbiamo presentato nel mese di luglio in consiglio comunale un’interrogazione proprio per chiedere cosa si stesse facendo per queste persone in previsione dell’arrivo dell’inverno.
La risposta del sindaco è stata ambivalente. Da una parte, ha dichiarato che l’amministrazione è riuscita a portare a casa i fondi del PNRR su housing first e stazione di posta, che nel lungo periodo sicuramente potranno dare una prima risposta a questo tipo di problematica, dall’altra non ha fornito le risposte che ci aspettavamo sul breve e medio periodo. Nell’interrogazione avevamo chiesto se fosse intenzione dell’amministrazione mettere in campo un piano straordinario sui senza fissa dimora in vista della stagione invernale, ma su questo il sindaco è stato molto evasivo, tanto che siamo arrivati a novembre e da Palazzo Falcone tutto tace.
Intanto, nel nostro piccolo, ci siamo attivati per raccogliere coperte ed indumenti per questi nostri concittadini sofferenti. Nell’attesa che anche l’amministrazione comunale voglia affrontare la questione e fornire alla cittadinanza chiare indicazioni su quello che vuole fare nell’immediato.