Adesso il sindaco tagli anche i costi faraonici del progetto e non scappi dal confronto politico.
Dopo il clamoroso ed arrogante comunicato del sindaco Grando, lunedì scorso, in cui insultava e dava dei provinciali a tutti coloro che dissentivano da lui (quindi la stragrande maggioranza della città), il primo cittadino di Ladispoli è stato costretto a fare marcia indietro annullando il tanto contestato concerto di Emis Killa. Motivo? L’artista è stato accusato di utilizzare un linguaggio violento e sessista nei suoi testi.
Per noi di Ladispoli Attiva, tuttavia, il vero scandalo di tutta questa storia, rimane l’eccessivo spreco di denaro pubblico per l’organizzazione dell’evento in generale: ben 345.000 euro, cifra ritenuta fuori da ogni logica di mercato. Tra le voci di spesa contestate, spiccano l’incredibile costo di 200.000 euro per i compensi artisti e le 20.000 euro destinate all’ospitalità (una notte soltanto).
Questa critica alla gestione allegra e spendacciona dei fondi pubblici è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di scelte discutibili adottate dall’attuale amministrazione comunale. Fin dall’inizio della consiliatura, Palazzo Falcone ha speso quasi 1 milione di euro per iniziative turistiche e aggregative (Summer Fest in primis), una cifra (930.000 euro, dai conti effettuati dai nostri due consiglieri comunali) che desta sorpresa e preoccupazione.
Per arginare questa deriva di spese eccessive legate al progetto “Capodanno in Piazza,” abbiamo presentato, insieme al Partito Democratico e Ladispoli Cambia, una mozione urgente. Peccato però che il sindaco ha deciso di scappare dal confronto politico. È infatti notizia di ieri che questo consiglio comunale – fissato l’1 dicembre – è stato annullato a causa di un improvviso impedimento del vice segretario comunale.
Come Ladispoli Attiva continueremo a batterci per promuovere eventi turistici nella città, ma solo a condizione che siano organizzati con progetti economicamente sostenibili. Il messaggio è chiaro: Ladispoli non è il “paesello” dei balocchi, ma una città abitata da una comunità attenta alle reali priorità e che non ama essere presa in giro.