La Costituzione italiana pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali, per questo è necessario rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Di fatto tutto ciò non sta accadendo, anzi si registra un significativo passo indietro.
► IL LAVORO SEMPRE PIU’ PRECARIO, mentre è il momento di introdurre il salario minimo, dare valore generale ai contratti, approvare la legge sulla rappresentanza, strumenti essenziali per contrastare i contratti pirata.
► SANITA’ SEMPRE PIU’ PRIVATIZZATA, mentre si deve aver diritto alla salute con un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario pubblico, solidale e universale, cui garantire le necessarie risorse economiche, umane e organizzative.
► SI E’ FERMATO L’ASCENSORE SOCIALE, mentre va affermato il diritto all’istruzione, dall’infanzia ai più alti gradi, e alla formazione permanente e continua, perché il diritto all’apprendimento sia garantito a tutti e tutte e per tutto l’arco della vita.
► CONTRASTO ALLA POVERTA’ E ALLA GIUSTIZIA SOCIALE, diritto all’abitare e un reddito per una vita dignitosa. Il governo va in altra direzione e cancella il Reddito di cittadinanza lasciando tante persone senza alcun sostegno.
► AMBIENTE SANO e sicuro in cui vengono tutelati acqua, suolo, biodiversità ed ecosistemi. Per questo è grave aver tolto dal PNRR le risorse sul dissesto idrogeologico, tanto più a fronte delle alluvioni che hanno colpito alcune regioni del Paese e di una crisi climatica che va affrontata con una transizione ecologica fondata sulla difesa e valorizzazione del lavoro e di un’economia rinnovata e sostenibile.
► POLITICA DI PACE intesa come ripudio della guerra e con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.
► NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA che potrebbe gettare nella povertà e nel sottosviluppo molti territori e regioni.
► NO ALL’ELEZIONE DIRETTA DEL CAPO DELLO STATO che ridurrà ulteriormente gli spazi di democrazia, partecipazione e mediazione istituzionale, politica e sociale, rompendo irrimediabilmente l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.
PER QUESTI MOTIVI IL 7 OTTOBRE ALLE 13.45 MANIFESTAZIONE NAZIONALE CHE PARTIRA’ ALLE 13.45 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA PER RAGGIUNGERE PIAZZA SAN GIOVANNI. DA LADISPOLI PARTIRA’ UN PULLMAN PER INFORMAZIONI TEL 06/99223188. ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA 3 OTTOBRE ORE 18, LADISPOLI – VIA RIMINI 10