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Il PD riparte dai contenuti e convoca la base

In data odierna si è svolta l’Assemblea del circolo PD Ladispoli, convocata su piattaforma virtuale. La pandemia ci ha tolto tanto ma attraverso le videoriunioni si annullano certe distanze ed oggi nello specifico abbiamo giovato della partecipazione in termini di interventi e contributi, con collegamenti di nostri iscritti non solo da Ladispoli, Roma ed alcuni anche dall’estero (es. Ruanda, Palestina, etc.).

In apertura è stata ricordata la XXVI giornata della memoria e dell’impegno perché la cultura alla legalità è una priorità per il nostro Paese. Il Partito Democratico di Ladispoli ha accolto l’invito del neo segretario Enrico Letta che, come annunciato domenica scorsa, è ripartito dalle sezioni, dai circoli. Un bel confronto sul documento “PROGRESSISTI NEI CONTENUTI, RIFORMISTI NEI METODI, RADICALI NEI COMPORTAMENTI”: 21 punti che sono stati letti ed analizzati nel dettaglio (di seguito una sintesi).

“1. Dopo l’anno più buio della storia della Repubblica, al Paese è chiesto ancora uno sforzo durissimo. Nessuno si salva da solo, siamo tutti interconnessi. Dobbiamo come comunità, continuare a sostenere ogni azione volta a garantire l’obiettivo prioritario della salute pubblica e, al contempo, attrezzarci per essere in grado di accogliere la sfida di una nuova fase di rinascita, energie nuove, ricostruzione. 

  1. L’Italia globale che il Partito Democratico vuole, promuove il multilateralismo, i diritti umani e la cooperazione allo sviluppo, guardando anche a quei Paesi che troppo a lungo sono stati esclusi e possono tornare a essere protagonisti. L’Italia globale del multilateralismo e della solidarietà ha bisogno anche dell’importante contributo degli italiani all’estero.
  2. Dalla pandemia è nato un nuovo, più profondo e autentico, rapporto tra giovani e anziani, nel quale gli uni si sono sacrificati per la salute degli altri. Il PD vuole far tesoro di questo spirito per un nuovo patto tra generazioni.
  3. Durante la pandemia le donne hanno pagato il prezzo più alto; in Italia il problema è da allarme rosso. Ci sono stati un intollerabileaumento delle violenze domestiche, una diminuzione delle opportunità di crescita e realizzazione personale e professionale, un peggioramento delle condizioni di lavoro. Sullo sfondo, ancor più che in passato a causa della chiusura delle scuole, la difficoltà di conciliare lavoro, famiglia, vita privata.
  4. L’approccio che ci daremo si baserà su due pilastri fondamentali e sarà cruciale considerare questi aspetti per rilanciare il Partito e il nostro modo di fare politica. Il primo, la partecipazione. Apertura deve essere il nostro motto; dobbiamo spalancare le porte del partito a tutta la società. Il secondo pilastro dell’approccio si fonda sull’idea di tenere insieme “anima” e “cacciavite”. Dobbiamo conservare e rivendicare la nostra anima – vale a dire i nostri valori, la nostra identità – facendo leva però sugli strumenti necessari a realizzare le nostre idee, il “cacciavite”. Le due dimensioni – identità e concretezza – sono inscindibili.
  5. Dobbiamo essere il Partito dei giovani: deve essere una missione prioritaria. Per farlo dobbiamo essere non il Partito che parla deigiovani, ma il Partito che fa parlare i giovani. Possiamo farlo a partire dalla formazione alla politica: lanceremo una UniversitàDemocratica per formare la classe dirigente, coinvolgendo tutte le migliori energie intellettuali a disposizione. Perché è giusto che non ci siano politici di  professione, ma nemmeno politici improvvisati. Servirà anche altro: bisogna estendere il diritto di voto ai sedicenni per riequilibrare un corpo elettorale che riflette la crisi demografica del Paese.
  6. Scuola e università devono essere priorità. Dobbiamo promuovere gli investimenti nella modernizzazione dei nostri sistemi educativi, puntando sul ruolo della tecnologia, sulle competenze matematiche e sull’interdisciplinarietà. Le tre grandi sfide globali di questa epoca – pandemia, cambiamenti climatici, protezione dei dati – richiedono una classe dirigente con competenze trasversali, materie scientifiche e sociali insieme. Dobbiamo lavorare perché il mestiere di insegnante, che è il più bello del mondo, torni ad essere anche una aspirazione, un sogno al quale un giovane possa davvero aspirare.
  7. Non possiamo, né dobbiamo essere il Partito del potere. Non dobbiamo avere paura di stare all’opposizione. Al governo dobbiamo andare vincendo le elezioni, con la forza delle nostre idee e della nostra identità.
  8. La nostra ambizione è essere il perno di un nuovo centrosinistra, aperto al dialogo e al lavoro su coalizioni e alleanze. Parleremo con tutti i possibili interlocutori che nella politica e nella società condividono i nostri valori. Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti. Così possiamo essere alternativi alla destra di Meloni e Salvini, nei valori, nelle proposte, nello stile.
  9. 10. Riascoltiamo il discorso della fiducia a Draghi: è la Lega, semmai, che deve spiegare perché lo appoggia, non certo noi. Next Generation EU deve essere il nostro successo.
  10. L’Italia deve fronteggiare tre grandi debiti: ambientale, pubblico, demografico. Next Generation EU è lo strumento per farlo. La sostenibilità ambientale è una scelta radicale, assoluta, che cambia il nostro modello di sviluppo, di comportamento e produzione, spingendoci verso l’innovazione. Il debito pubblico è emblema di uno Stato che non funziona e che non cresce: abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione moderna per diventare più efficienti e competitivi, rilanciare la crescita e dunque avere un debito pubblico sostenibile. Dobbiamo infine lavorare sulla natalità, mettere al centro il lavoro e combattere l’ingiustizia sociale, che è causata anche da uno squilibrio fiscale. Vogliamo una società più giusta che concede la cittadinanza a chi è già italiano ma gode di minori diritti: vogliamo lo Ius soli. Vogliamo una società più inclusiva che tuteli i più vulnerabili, i disabili, le persone non autosufficienti.
  11. La crescita del Paese è un tema centrale, ma quella del Sud lo è ancora di più. Una giustizia efficiente è altrettanto cruciale per promuovere competitività e attrattività, ma anche per la lotta alle mafie, che deve esser condotta col massimo impegno. In questa fase di ripartenza, dobbiamo guardare al futuro, promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e soprattutto valorizzare le PMI.

Il nostro futuro passa dal turismo, tra i più colpiti dalla pandemia, ma anche dalla cultura e dallo sport, con le prossime Olimpiadi invernali.

  1. Vogliamo un’economia della condivisione, può essere una rivoluzione. Dobbiamo pensare a una nuova modalità per far convivere all’interno di un’azienda il lavoratore, il manager, l’azionista. Il terzo settore deve avere maggiore dignità. Dobbiamo rilanciare il dialogo con i corpi intermedi, i sindacati, i rappresentanti delle imprese.
  2. Dobbiamo essere il partito della prossimità: il territorio sarà il nostro campo da gioco e su questo punto dobbiamo sfidare la Lega.
  3. Il futuro dell’Europa passa attraverso tre snodi decisivi per il nostro paese. Primo, Next Generation EU. Secondo: un nuovo Patto di Stabilità, basato su sostenibilità verde e sociale. Terzo, l’Europa sociale, dove far coesistere apertura e protezione. Vogliamo un nuovo contratto sociale, dove nessuno resta indietro.
  4. La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà un esercizio partecipativo inedito, con gruppi di cittadini europei e nazionali che discuteranno in merito alle priorità politiche dell’UE. L’Europa dei diritti è il nostro tratto distintivo. Ed è questo il motivo per cui noi vogliamo che Patrick Zaki diventi cittadino europeo e cittadino italiano. I diritti devono essere i diritti di tutti, all’interno dell’UE. Allora è una buona notizia che il Parlamento Europeo abbia approvato una risoluzione che dichiara l’Unione una LGBTQI Freedom Zone. Allo stesso modo, ci dovremo battere per un patto migratorio, migliore e più efficace rispetto all’attuale.
  5. Gli ambiti di intervento saranno quattro. Primo la riforma dei regolamenti parlamentari, secondo l’introduzione della sfiducia costruttiva come strumento per garantire la stabilità del nostro sistema politico, terzo una nuova legge elettorale, quarto un’iniziativa forte per applicare l’art.49 della Costituzione sui partiti.
  6. Il rapporto tra noi deve essere tra volti, non tra maschere. Perché l’identità è per metà quello che siamo e per metà l’immagine che di noi ci restituiscono gli altri.
  7. Abbiamo bisogno di un nuovo modello di partito, a partire dal ruolo della rete. La transizione digitale è al cuore di Next Generation EU. La pandemia ha evidenziato il ruolo fondamentale del digitale nel permettere la partecipazione delle persone alla società, all’economia e anche alla politica. Bisogna garantire che queste nuove forme di partecipazione non si traducano in forme irreversibili di concentrazione economica nelle mani di pochi.
  8. Una questione che dobbiamo affrontare è che tipo di soggetto politico vogliamo diventare nei prossimi anni. Il PD non può essere però il partito delle correnti, dobbiamo cercare di superare insieme questa problematica.
  9. 21. Per ricostruire un partito più aperto, inclusivo e partecipato, nella seconda metà dell’anno lanceremo le Agorà Democratiche, uno strumento nuovo per aprire davvero le porte del partito, radicarlo sui territori, valorizzare il contributo e le sollecitazioni della società civile. Vi chiediamo idee, spunti e sollecitazioni su come organizzarle. “

Una mattinata intensa nella quale si è discusso di identità, organizzazione interna, proposte politiche. Oggi è stata scritta una bella pagina democratica con energia, unità, stimoli e voglia di ripartire. Non bastano le consapevolezze, contano le scelte.

Circolo PD Ladispoli

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